Approfondisci le tue conoscenze in Sanità Digitale
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Glossario di Sanità Digitale: Una risorsa completa pensata per aiutare gli utenti a orientarsi tra i principali termini e tecnologie del mondo della salute digitale. Dalla telemedicina all’intelligenza artificiale, dai big data alla realtà virtuale, questa guida offre spiegazioni chiare e dettagliate per comprendere meglio l’evoluzione delle cure mediche e l’integrazione delle innovazioni digitali nella pratica sanitaria quotidiana.
- Tutti
- Data
- Intelligenza Artificiale
- Telemedicina
- Varie
AI Ethics (Etica dell’Intelligenza Artificiale)
Algoritmi Predictive (Algoritmi Predittivi)
Big Data
Blockchain
Clinical Decision Support (Supporto Decisionale Clinico)
Cybersecurity
Decision Support Systems (Sistemi di Supporto Decisionale)
Digital Therapeutics (Terapie Digitali)
Digital Twin (Gemello Digitale)
EHR (Electronic Health Record) – Cartella Clinica Elettronica
FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources)
Genomica Digitale
Health Informatics (Informatica Sanitaria)
Intelligenza Artificiale (IA)
Interoperabilità
Machine Learning (Apprendimento Automatico)
mHealth (Mobile Health)
Natural Language Processing (NLP) – Elaborazione del Linguaggio Naturale
Patient Portal (Portale del Paziente)
Precision Medicine (Medicina di Precisione)
Realtà Aumentata (AR)
Robotic Surgery (Chirurgia Robotica)
Teleassistenza da parte di professioni sanitarie (infermiere/fisioterapista/logopedista/ecc)
Telechirurgia
Teleconsulenza medico-sanitaria
Teleconsulto Medico
Telemedicina
Telemonitoraggio
Telerefertazione
Teleriabilitazione
Televisita
Triage Telefonico
Virtual Reality (Realtà Virtuale – VR)
Wearable Technology (Tecnologie Indossabili)
Glossario in sintesi
Definizione:
L’etica dell’intelligenza artificiale (AI Ethics) si riferisce all’insieme di principi e linee guida che regolano lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale, con particolare attenzione alle implicazioni morali, sociali e legali. In sanità, l’etica dell’IA è particolarmente rilevante poiché riguarda la sicurezza, la privacy, l’equità e la responsabilità nell’utilizzo dell’IA per diagnosi, trattamenti e gestione dei dati dei pazienti.
Le principali aree di interesse dell’AI Ethics in sanità includono:
• Trasparenza: I sistemi di intelligenza artificiale devono essere trasparenti e comprensibili per gli operatori sanitari e i pazienti, in modo che possano essere consapevoli delle decisioni prese dagli algoritmi e del modo in cui vengono utilizzati i dati.
• Responsabilità: È necessario garantire che ci sia sempre una chiara responsabilità per le decisioni prese dall’IA, specialmente in caso di errori o malfunzionamenti. Chi è responsabile quando un sistema di IA sbaglia una diagnosi?
• Privacy e sicurezza dei dati: L’uso dell’IA in sanità comporta spesso l’elaborazione di dati sensibili relativi alla salute dei pazienti. È quindi fondamentale garantire che i dati siano protetti e utilizzati nel rispetto della privacy.
• Bias e discriminazione: Gli algoritmi di intelligenza artificiale possono riprodurre o amplificare bias presenti nei dati di addestramento, portando a decisioni discriminatorie. Garantire equità e inclusività è essenziale per evitare che l’IA avvantaggi o svantaggi particolari gruppi di pazienti.
Applicazioni in sanità:
• Sistemi di supporto decisionale clinico: L’IA viene utilizzata per aiutare i medici nelle decisioni cliniche, ma l’etica richiede che tali sistemi siano progettati per integrare e non sostituire il giudizio umano.
• Diagnosi basate su IA: È essenziale assicurarsi che gli strumenti di intelligenza artificiale utilizzati per la diagnosi siano equi e accurati, evitando che eventuali errori compromettano la salute del paziente.
• Sviluppo di farmaci: L’IA sta accelerando lo sviluppo di nuovi farmaci, ma deve essere utilizzata in modo etico per evitare pratiche che potrebbero danneggiare i pazienti.
Fonte della definizione:
Questa definizione si basa su concetti descritti in “Ethics of Artificial Intelligence in Healthcare: A Systematic Review of Ethical Challenges”, pubblicato su BMC Medical Ethics, e “AI in Healthcare: Balancing Innovation and Ethics”, pubblicato su The Lancet.
Gli algoritmi predittivi sono modelli matematici o statistici progettati per analizzare grandi quantità di dati storici e identificare pattern o tendenze che possono essere utilizzate per fare previsioni su eventi futuri. In sanità, questi algoritmi vengono utilizzati per prevedere esiti clinici, rischi di malattie, tassi di recidiva, risposte ai trattamenti e la probabilità di complicazioni.
Gli algoritmi predittivi si basano su tecniche avanzate di machine learning e intelligenza artificiale, che apprendono dai dati per fornire previsioni precise e personalizzate. Ad esempio, possono essere utilizzati per:
• Prevedere il rischio di ricoveri ospedalieri basandosi sui dati dei pazienti.
• Identificare pazienti a rischio di malattie croniche, come il diabete o le malattie cardiovascolari.
• Personalizzare i piani terapeutici, basandosi sulle probabilità di successo o complicazioni di un trattamento.
Questi algoritmi possono elaborare informazioni provenienti da molteplici fonti di dati (cartelle cliniche, genomica, immagini mediche, dispositivi indossabili) per fornire previsioni utili e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti comuni presenti nelle pubblicazioni scientifiche riguardanti l’intelligenza artificiale in sanità, come riportato in “Predictive Analytics in Healthcare: Machine Learning and Health Outcomes”, pubblicato su Healthcare Management Review.
I Big Data in sanità si riferiscono all’enorme quantità di dati eterogenei generati nel settore sanitario, provenienti da diverse fonti, tra cui i registri elettronici sanitari (EHR), i dispositivi medici, i risultati delle analisi di laboratorio, le immagini mediche, i dati genomici, i dispositivi indossabili, le app per la salute e le informazioni pubbliche sui pazienti. Questi dati possono essere strutturati o non strutturati e vengono analizzati con tecnologie avanzate per estrarre informazioni utili. L’obiettivo principale dell’analisi dei Big Data in sanità è migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie, ottimizzando l’assistenza al paziente e la gestione delle risorse sanitarie.
I Big Data in sanità sono caratterizzati da tre “V”:
1. Volume: quantità di dati generati.
2. Varietà: la diversità dei formati di dati (ad esempio, dati numerici, immagini, testo).
3. Velocità: la rapidità con cui i dati vengono generati e devono essere processati.
L’analisi di Big Data in sanità permette di:
• Personalizzare i trattamenti medici.
• Rilevare tendenze epidemiche.
• Ottimizzare la gestione delle risorse ospedaliere.
• Supportare la ricerca medica e la scoperta di nuovi trattamenti.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su fonti comuni utilizzate nella letteratura scientifica e nelle istituzioni sanitarie per definire i Big Data in sanità, come riportato da “The Role of Big Data in Healthcare”, un articolo di revisione pubblicato su Journal of Big Data .
La blockchain è una tecnologia di registro distribuito che consente la registrazione di transazioni in modo sicuro, trasparente e immutabile su una rete decentralizzata di nodi. In sanità, la blockchain può essere utilizzata per gestire e proteggere i dati medici, consentendo la condivisione sicura delle informazioni tra pazienti, medici, ospedali e altre istituzioni sanitarie senza compromettere la privacy o l’integrità dei dati.
La blockchain in sanità può avere diverse applicazioni, tra cui:
• Gestione sicura dei dati clinici: consentendo ai pazienti di controllare l’accesso ai propri dati medici e fornendo una cronologia immutabile delle modifiche.
• Tracciabilità delle forniture mediche e farmaceutiche: garantendo la trasparenza lungo la catena di approvvigionamento, dall’origine alla distribuzione.
• Semplificazione della ricerca clinica: facilitando la condivisione sicura dei dati tra enti di ricerca, riducendo i tempi di approvazione e migliorando la sicurezza e l’autenticità dei risultati.
• Verifica delle credenziali professionali: aiutando a mantenere un registro verificabile delle qualifiche e certificazioni degli operatori sanitari.
Il vantaggio chiave della blockchain in sanità è la sua capacità di fornire trasparenza e sicurezza dei dati, riducendo il rischio di frodi o manipolazioni, e migliorando la fiducia tra i diversi attori del settore sanitario.
Fonte della definizione:
Questa definizione è tratta da concetti comunemente riportati nella letteratura su blockchain e sanità, come discusso in “Blockchain in Healthcare: Opportunities and Challenges”, pubblicato su Journal of Medical Internet Research.
Il Clinical Decision Support (CDS), o Supporto Decisionale Clinico, è un sistema o strumento informatico progettato per aiutare i medici, gli infermieri e altri operatori sanitari a prendere decisioni cliniche più informate e basate sull’evidenza. Questi sistemi analizzano i dati dei pazienti e li confrontano con protocolli clinici, linee guida e ricerche per fornire raccomandazioni su diagnosi, trattamenti, piani terapeutici e altre decisioni cliniche.
Le principali caratteristiche dei sistemi di supporto decisionale clinico includono:
• Alert e notifiche: I CDS possono generare avvisi in caso di potenziali problemi, come interazioni farmacologiche, dosaggi errati o controindicazioni.
• Linee guida cliniche: Forniscono suggerimenti basati su protocolli e linee guida mediche per aiutare il medico a prendere decisioni in linea con le migliori pratiche cliniche.
• Analisi dei dati del paziente: Integrano i dati clinici del paziente, come anamnesi, risultati di esami di laboratorio e immagini diagnostiche, per fornire raccomandazioni personalizzate.
• Supporto per diagnosi e trattamenti: I CDS offrono strumenti per assistere i medici nell’interpretazione dei dati clinici e nel formulare diagnosi o piani di trattamento basati sull’evidenza.
Applicazioni in sanità:
• Gestione delle terapie farmacologiche: I CDS possono aiutare a prevenire errori di prescrizione, suggerendo dosaggi appropriati o avvertendo in caso di interazioni farmacologiche pericolose.
• Diagnosi basata su IA: Utilizzando algoritmi di machine learning, alcuni CDS analizzano immagini diagnostiche (come radiografie e risonanze magnetiche) per identificare anomalie che potrebbero sfuggire all’occhio umano.
• Ottimizzazione delle cure per pazienti cronici: I CDS aiutano a monitorare i pazienti con malattie croniche, fornendo raccomandazioni su modifiche dei piani di trattamento basate sui dati clinici in tempo reale.
• Riduzione degli errori medici: Forniscono promemoria e notifiche sugli esami o sulle cure necessarie, contribuendo a ridurre il rischio di omissioni o decisioni cliniche errate.
I vantaggi principali del supporto decisionale clinico includono una maggiore precisione diagnostica, riduzione degli errori clinici, miglioramento della qualità delle cure e promozione di una maggiore aderenza alle linee guida basate sull’evidenza.
Fonte della definizione:
Questa definizione è tratta da concetti descritti in “Clinical Decision Support Systems: A Review of the State of the Art”, pubblicato su Journal of the American Medical Informatics Association (JAMIA), e “Decision Support in Medicine: Current Applications and Future Directions”, pubblicato su The Lancet Digital Health.
La cybersecurity in sanità si riferisce all’insieme di tecniche, pratiche e tecnologie adottate per proteggere i sistemi informatici, le reti e i dati sanitari da accessi non autorizzati, attacchi informatici e violazioni della sicurezza. Con l’aumento della digitalizzazione dei dati clinici e l’uso di tecnologie come la telemedicina, i dispositivi indossabili e le cartelle cliniche elettroniche (EHR), la sicurezza informatica è diventata una priorità fondamentale per proteggere la privacy e la sicurezza dei pazienti.
Le principali minacce alla cybersecurity in sanità includono:
• Attacchi ransomware: malware che blocca l’accesso ai dati e ai sistemi fino al pagamento di un riscatto.
• Violazioni di dati sanitari: furto o compromissione di dati sensibili come informazioni cliniche o dati personali dei pazienti.
• Phishing e social engineering: tecniche utilizzate per ingannare il personale e ottenere accesso ai sistemi sanitari.
• Interferenze sui dispositivi medici: attacchi che compromettono i dispositivi connessi, come pacemaker o pompe di insulina, mettendo a rischio la vita dei pazienti.
Per affrontare queste minacce, le strutture sanitarie adottano misure come:
• Crittografia dei dati: protezione dei dati durante la trasmissione e l’archiviazione.
• Autenticazione multifattoriale: utilizzo di più metodi di verifica per accedere ai sistemi.
• Monitoraggio continuo: sorveglianza delle reti per rilevare e rispondere rapidamente a minacce.
• Formazione del personale: sensibilizzazione sulle pratiche di sicurezza informatica per evitare attacchi di phishing o altri comportamenti rischiosi.
L’obiettivo principale della cybersecurity in sanità è proteggere l’integrità, la riservatezza e la disponibilità dei dati sanitari e garantire la continuità operativa dei sistemi critici per l’assistenza ai pazienti.
Fonte della definizione:
La definizione si basa su principi comunemente riconosciuti in letteratura, come riportato in “Cybersecurity in Healthcare: A Systematic Review of Modern Threats and Countermeasures”, pubblicato su Journal of Healthcare Informatics Research.
I Decision Support Systems (DSS) in sanità sono strumenti basati su software che aiutano medici e altri professionisti sanitari a prendere decisioni cliniche informate, migliorando la qualità delle cure e l’efficienza operativa. I DSS analizzano i dati clinici e forniscono raccomandazioni, diagnosi o piani terapeutici personalizzati, basandosi su modelli, linee guida e dati storici.
I DSS in sanità possono includere funzionalità come:
• Raccomandazioni basate su evidenze: suggerimenti sui trattamenti in base alle linee guida mediche e alle condizioni specifiche del paziente.
• Allarmi e promemoria: avvisi per segnalare potenziali interazioni farmacologiche, allergie o risultati di test critici.
• Supporto alla diagnosi: analisi dei sintomi e dei dati del paziente per aiutare i medici a formulare diagnosi accurate.
• Personalizzazione delle cure: creazione di piani terapeutici su misura per ciascun paziente, tenendo conto della sua storia clinica e delle terapie in corso.
I DSS possono essere integrati nei sistemi di cartelle cliniche elettroniche (EHR) e utilizzano algoritmi avanzati di intelligenza artificiale e machine learning per analizzare grandi quantità di dati clinici e fornire supporto decisionale in tempo reale.
L’uso di DSS in sanità ha dimostrato di ridurre gli errori medici, migliorare la qualità delle cure e ottimizzare la gestione delle risorse ospedaliere, favorendo una medicina basata sui dati.
Fonte della definizione:
La definizione è tratta da concetti chiave esposti in “Clinical Decision Support Systems: State of the Art”, pubblicato su Journal of the American Medical Informatics Association (JAMIA).
Le terapie digitali (Digital Therapeutics, DTx) sono trattamenti terapeutici basati su software che utilizzano tecnologie digitali per prevenire, gestire o trattare malattie e condizioni di salute. A differenza di altre app sanitarie o strumenti digitali, le terapie digitali sono rigorosamente validate attraverso studi clinici e regolamentate dalle autorità sanitarie. Questi strumenti digitali possono essere utilizzati autonomamente o in combinazione con trattamenti farmacologici tradizionali e sono progettati per migliorare l’aderenza del paziente al trattamento, monitorare i progressi e fornire supporto terapeutico personalizzato.
Le principali caratteristiche delle terapie digitali includono:
• Validazione clinica: Le terapie digitali devono superare studi clinici rigorosi per dimostrarne la sicurezza e l’efficacia, simili ai farmaci o ai dispositivi medici tradizionali.
• Software terapeutico: Le DTx sono programmi software che forniscono interventi basati sull’evidenza per prevenire o trattare condizioni mediche specifiche.
• Personalizzazione del trattamento: Possono essere personalizzate in base alle esigenze individuali del paziente, adattando il trattamento in tempo reale in risposta ai dati raccolti.
• Monitoraggio continuo: Le terapie digitali spesso includono componenti di monitoraggio per raccogliere dati dai pazienti e inviarli agli operatori sanitari, facilitando il follow-up e il miglioramento delle cure.
Applicazioni in sanità:
• Gestione del diabete: Le terapie digitali sono utilizzate per monitorare i livelli di glucosio, suggerire modifiche nella dieta e migliorare l’aderenza alle terapie per i pazienti diabetici.
• Trattamento delle malattie mentali: Esistono terapie digitali progettate per la gestione della depressione, dell’ansia e del disturbo da stress post-traumatico (PTSD), attraverso interventi cognitivo-comportamentali digitali.
• Riabilitazione e gestione del dolore: Le DTx sono utilizzate per aiutare i pazienti a gestire il dolore cronico, migliorando il recupero post-operatorio e supportando il processo riabilitativo.
• Dipendenze: Alcune terapie digitali aiutano i pazienti a superare dipendenze da sostanze come il tabacco, attraverso l’uso di tecniche di supporto comportamentale e feedback costante.
I vantaggi principali delle terapie digitali includono la possibilità di accedere a trattamenti terapeutici personalizzati ovunque ci si trovi, il miglioramento dell’aderenza ai trattamenti, la riduzione dei costi sanitari e la possibilità di monitorare i pazienti in tempo reale, migliorando i risultati clinici.
Fonte della definizione:
Questa definizione è tratta da concetti descritti in “Digital Therapeutics: Clinical Validation and Regulatory Status,” pubblicato su The Lancet Digital Health, e “Emerging Role of Digital Therapeutics in Healthcare,” pubblicato su Journal of Medical Internet Research (JMIR).
Il Digital Twin o Gemello Digitale in sanità è una replica virtuale dinamica di un sistema fisico, come un organismo umano, che integra dati provenienti da diverse fonti per simulare in tempo reale processi biologici, comportamenti del corpo o reazioni a trattamenti medici. Il gemello digitale combina dati clinici, genetici e ambientali di un paziente per creare un modello digitale che può essere usato per migliorare la diagnosi, prevedere esiti clinici e personalizzare i trattamenti.
I Digital Twin possono essere utilizzati per:
• Simulare interventi medici o terapie: permettendo di testare trattamenti su un modello digitale del paziente prima di applicarli nella realtà.
• Personalizzare i piani di cura: creando simulazioni specifiche basate sui dati unici del paziente, come parametri fisiologici e anamnesi.
• Monitoraggio e previsione dello stato di salute: analizzando continuamente i dati del paziente per individuare cambiamenti nel suo stato di salute e suggerire interventi proattivi.
I gemelli digitali possono essere applicati anche nella progettazione di dispositivi medici o nella pianificazione di interventi chirurgici complessi, riducendo i rischi e migliorando i risultati clinici.
Fonte della definizione:
La definizione si basa su concetti descritti in “Digital Twins in Healthcare: Analyzing the Present and Mapping the Future”, pubblicato su Frontiers in Digital Health.
La Cartella Clinica Elettronica (EHR) è un sistema digitale utilizzato per raccogliere, archiviare e gestire in modo centralizzato le informazioni mediche di un paziente. Un EHR contiene dati sanitari dettagliati e strutturati provenienti da diverse fonti, tra cui laboratori, ospedali, studi medici, e può includere informazioni su anamnesi medica, diagnosi, trattamenti, farmaci, allergie, immunizzazioni, referti diagnostici e immagini mediche.
Caratteristiche principali di un EHR:
• Accesso centralizzato ai dati sanitari: medici e pazienti possono accedere rapidamente alle informazioni cliniche attraverso sistemi sicuri e conformi alle normative sulla privacy.
• Condivisione delle informazioni: permette di condividere i dati tra diversi fornitori di servizi sanitari, migliorando la continuità e la coordinazione delle cure.
• Aggiornamenti in tempo reale: i dati vengono costantemente aggiornati per riflettere i trattamenti, le visite e i cambiamenti nello stato di salute del paziente.
• Personalizzazione delle cure: offre ai medici uno strumento per monitorare la salute del paziente e fornire piani terapeutici basati su una visione completa della storia clinica.
L’uso di EHR migliora l’efficienza del sistema sanitario, riduce gli errori medici e consente decisioni cliniche più informate grazie alla disponibilità immediata di dati aggiornati.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su principi comunemente riportati nella letteratura medica, come discusso in “Electronic Health Records: Improving Patient Care and Outcomes”, pubblicato su Journal of Medical Systems.
FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources) è uno standard sviluppato da HL7 (Health Level Seven International) per facilitare lo scambio di informazioni sanitarie in formato elettronico tra diversi sistemi. FHIR è progettato per essere flessibile, scalabile e facilmente implementabile in ambienti sia clinici che amministrativi. Utilizza risorse modulari (resources) che rappresentano concetti specifici (come pazienti, diagnosi, farmaci, ecc.), consentendo agli sviluppatori di combinare tali risorse per costruire sistemi interoperabili di gestione dei dati sanitari.
Le principali caratteristiche di FHIR includono:
• Modularità: FHIR è composto da una serie di “risorse” che rappresentano unità discrete di informazioni sanitarie. Queste risorse possono essere combinate per risolvere problemi specifici o gestire flussi di lavoro complessi.
• Compatibilità con il web: Utilizza tecnologie e formati web come HTTP, XML, JSON e OAuth, rendendolo facilmente integrabile con piattaforme e app moderne.
• Interoperabilità: FHIR facilita l’interoperabilità tra diversi sistemi informatici sanitari, migliorando la condivisione delle informazioni tra ospedali, cliniche e laboratori.
Applicazioni in sanità:
• Scambio di informazioni cliniche: FHIR è utilizzato per trasferire dati tra diverse piattaforme sanitarie, come le cartelle cliniche elettroniche (EHR), migliorando l’accesso ai dati dei pazienti.
• App sanitarie mobili: Viene integrato in molte applicazioni per dispositivi mobili, consentendo agli sviluppatori di costruire app che interagiscono con i dati sanitari in tempo reale.
• Interoperabilità dei dati: FHIR è cruciale per garantire che i sistemi sanitari diversi possano comunicare tra loro in modo efficiente e sicuro, riducendo gli errori medici e migliorando la qualità delle cure.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti descritti in “FHIR Overview,” pubblicato da HL7 International e “Fast Healthcare Interoperability Resources: Opportunities and Challenges”, pubblicato su Journal of Medical Internet Research (JMIR).
La Genomica Digitale è un campo interdisciplinare che utilizza tecnologie digitali avanzate, come l’intelligenza artificiale, il cloud computing e il machine learning, per raccogliere, analizzare e interpretare dati genetici e genomici su larga scala. Questo approccio consente di gestire l’enorme quantità di dati provenienti da sequenziamenti del DNA e RNA, facilitando la comprensione dei meccanismi genetici che influenzano la salute, le malattie e la risposta ai trattamenti.
Caratteristiche principali della genomica digitale:
• Sequenziamento del genoma: permette di decodificare l’intero genoma umano o di specifici organismi, identificando varianti genetiche associate a malattie o caratteristiche specifiche.
• Analisi su larga scala: l’uso di algoritmi avanzati per analizzare grandi volumi di dati genetici, migliorando la velocità e l’accuratezza dell’interpretazione dei risultati.
• Personalizzazione delle cure: la genomica digitale consente la medicina personalizzata, adattando i trattamenti alle caratteristiche genetiche individuali del paziente.
• Prevenzione delle malattie: permette di identificare mutazioni genetiche che possono predisporre a determinate malattie, facilitando interventi preventivi.
La Genomica Digitale è fondamentale per la medicina di precisione, poiché consente di integrare dati genomici con altre informazioni cliniche per creare terapie mirate e personalizzate, riducendo l’approccio generico alle cure.
Fonte della definizione:
La definizione è basata su concetti descritti in “Digital Genomics: Transforming the Future of Healthcare”, pubblicato su Nature Reviews Genetics.
L’Informatica Sanitaria è il campo che integra tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) con la medicina e la sanità, al fine di migliorare la gestione dei dati sanitari, supportare le decisioni cliniche e ottimizzare i processi assistenziali. Utilizza strumenti digitali per raccogliere, archiviare, analizzare e distribuire dati medici e clinici, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure, l’efficienza operativa e la sicurezza dei pazienti.
Le principali aree dell’Informatica Sanitaria includono:
• Gestione dei dati sanitari: utilizzo di sistemi di archiviazione e recupero dati come le cartelle cliniche elettroniche (EHR) per centralizzare le informazioni cliniche.
• Supporto decisionale clinico: applicazione di algoritmi e modelli predittivi per assistere i medici nelle decisioni terapeutiche.
• Telemedicina e sanità digitale: implementazione di tecnologie di comunicazione per fornire cure a distanza.
• Interoperabilità: garantire che i sistemi sanitari possano scambiare e utilizzare informazioni in modo sicuro e efficiente tra diverse piattaforme.
• Analisi dei Big Data: sfruttare grandi quantità di dati clinici per individuare tendenze, migliorare i trattamenti e identificare nuovi approcci terapeutici.
L’informatica sanitaria mira a migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi sanitari, ridurre gli errori medici e favorire l’accesso alle cure, integrando innovazioni tecnologiche e flussi di lavoro clinici.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti riportati in “Health Informatics: A Practical Guide”, pubblicato da Health Informatics Research.
L’Intelligenza Artificiale (IA) è una branca dell’informatica che si occupa della creazione di sistemi in grado di eseguire compiti che, se svolti da esseri umani, richiederebbero intelligenza. L’IA mira a replicare o simulare alcune capacità cognitive umane, come l’apprendimento, il ragionamento, la percezione, l’elaborazione del linguaggio naturale e la risoluzione di problemi. Questi sistemi possono operare autonomamente o assistere gli esseri umani in attività complesse, migliorando l’efficienza e l’accuratezza delle decisioni.
Tipologie di Intelligenza Artificiale
1. IA Debole (Narrow AI): Questa è la forma di IA più comune oggi ed è progettata per eseguire compiti specifici, come il riconoscimento vocale (ad esempio, Siri o Alexa), l’analisi delle immagini mediche o la gestione del rischio finanziario. Non ha una comprensione generale o autonoma al di fuori del compito specifico per cui è stata addestrata.
2. IA Forte (General AI): Un concetto teorico, che descrive un sistema con la capacità di comprendere, apprendere e applicare conoscenze in modo indipendente in una vasta gamma di contesti, similmente a un essere umano. L’IA forte è in grado di gestire problemi non previsti e sviluppare nuove capacità autonomamente.
3. Superintelligenza: Una forma di IA ipotetica, che supera l’intelligenza umana in tutti i domini, inclusi quelli scientifici, sociali e creativi. Mentre non esiste ancora, la superintelligenza è un argomento centrale nei dibattiti etici e filosofici sull’IA.
Principi Tecnologici di Base
L’IA si basa su diversi strumenti e metodologie tecniche:
• Apprendimento Automatico (Machine Learning – ML): Una sotto-disciplina dell’IA che si concentra sullo sviluppo di algoritmi capaci di apprendere automaticamente dai dati. Questi algoritmi migliorano le loro prestazioni senza essere esplicitamente programmati per ogni compito. Tecniche di ML includono reti neurali, regressione, alberi decisionali e support vector machine.
• Reti Neurali Artificiali: Modelli computazionali ispirati alla struttura del cervello umano. Le reti neurali sono composte da strati di “neuroni” che elaborano informazioni e sono alla base di molte applicazioni moderne di IA, come il riconoscimento delle immagini o del parlato.
• Deep Learning: Una sotto-categoria del machine learning che utilizza reti neurali profonde con molti strati per analizzare dati complessi. Il deep learning è stato rivoluzionario in campi come la visione artificiale, l’elaborazione del linguaggio naturale e la guida autonoma.
• NLP (Natural Language Processing): Una branca dell’IA che permette alle macchine di comprendere, interpretare e rispondere al linguaggio umano. L’NLP è alla base delle applicazioni come chatbot, traduttori automatici e assistenti vocali.
• Sistemi esperti: Programmi basati su regole che risolvono problemi in domini specifici utilizzando una vasta conoscenza codificata. I sistemi esperti erano un’area iniziale dell’IA e sono stati utilizzati in settori come la diagnosi medica e l’ingegneria.
Applicazioni dell’IA in Sanità
L’intelligenza artificiale ha trovato numerose applicazioni in sanità, trasformando la gestione dei dati sanitari e le decisioni cliniche. Ecco alcune delle principali aree in cui l’IA è già implementata o in fase di sviluppo:
1. Diagnosi Assistita: L’IA è impiegata per analizzare immagini radiologiche (come radiografie, TAC e risonanze magnetiche) e identificare anomalie, come tumori o altre patologie. Questi sistemi possono fornire supporto ai medici, migliorando l’accuratezza diagnostica e riducendo i tempi di analisi.
2. Personalizzazione delle Cure: L’IA analizza i dati genomici, clinici e comportamentali di un paziente per suggerire piani terapeutici personalizzati. Questa applicazione è centrale nella medicina di precisione, dove l’IA può determinare quali trattamenti sono più efficaci per un individuo in base al suo profilo genetico e alle condizioni cliniche.
3. Prevenzione e Predizione: Gli algoritmi di apprendimento automatico possono analizzare grandi volumi di dati clinici e storici per prevedere il rischio di malattie, come le malattie cardiache o il diabete, e aiutare i medici a identificare pazienti a rischio. I sistemi di predictive analytics migliorano la gestione dei pazienti e prevengono l’insorgenza di complicazioni.
4. Chirurgia Robotica Assistita: I sistemi di intelligenza artificiale sono utilizzati per supportare i chirurghi in interventi complessi. La chirurgia assistita da robot consente di eseguire operazioni con estrema precisione, riducendo i rischi per il paziente e migliorando i tempi di recupero.
5. Gestione delle Cartelle Cliniche Elettroniche (EHR): L’IA può automatizzare molti processi nella gestione delle cartelle cliniche elettroniche, riducendo gli errori umani e rendendo le informazioni cliniche più facilmente accessibili ai medici, migliorando la cura del paziente.
6. Telemedicina e Chatbot Medici: L’IA sta migliorando la telemedicina, offrendo assistenti virtuali e chatbot che possono rispondere alle domande dei pazienti, valutare sintomi, e suggerire azioni o consulenze mediche appropriate. Questo riduce la pressione sui sistemi sanitari e migliora l’accessibilità alle cure.
Impatti e Sfide dell’IA
1. Etica e Regolamentazione: Uno dei temi principali nell’adozione dell’intelligenza artificiale riguarda l’etica e la regolamentazione. Si discute ampiamente sulla trasparenza degli algoritmi, sulla protezione della privacy e sulla responsabilità in caso di errori nelle decisioni prese dall’IA. È fondamentale che l’IA operi in conformità con normative come il GDPR in Europa per garantire la sicurezza dei dati sanitari.
2. Bias degli Algoritmi: Un problema rilevante nell’IA è il rischio di bias algoritmico, ovvero pregiudizi che possono emergere durante l’addestramento del sistema se i dati su cui è basato non sono rappresentativi di tutta la popolazione. Questo può portare a discriminazioni in ambito sanitario, per esempio, nell’analisi di dati provenienti da gruppi etnici o socio-economici differenti.
3. Interoperabilità e Integrazione: Per l’IA in sanità, una delle principali sfide tecniche è l’interoperabilità tra diversi sistemi e la capacità di integrare senza problemi i dati provenienti da molteplici fonti. Senza questa capacità, l’IA non può sfruttare appieno i dati sanitari esistenti per offrire un valore ottimale.
4. Formazione e Accettazione del Personale Sanitario: Per implementare efficacemente l’IA, è necessario formare i professionisti sanitari all’uso di questi strumenti, assicurando che comprendano i limiti e le potenzialità della tecnologia. L’accettazione e la fiducia da parte del personale medico sono fondamentali per il successo dell’IA in ambito clinico.
Conclusione
L’intelligenza artificiale rappresenta una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche nella sanità e in molti altri settori. Con la sua capacità di elaborare grandi quantità di dati, identificare pattern complessi e prendere decisioni basate su prove, l’IA ha il potenziale per migliorare significativamente la qualità delle cure, ridurre gli errori e ottimizzare i costi. Tuttavia, il suo utilizzo richiede attenzione etica e regolamentare, così come un’integrazione efficiente con i sistemi sanitari esistenti.
Fonti della Definizione:
• Topol, E. “Deep Medicine: How Artificial Intelligence Can Make Healthcare Human Again”, Basic Books, 2019.
• Russell, S., Norvig, P. “Artificial Intelligence: A Modern Approach”, Pearson, 2021.
• Obermeyer, Z., Emanuel, E. “Predicting the Future — Big Data, Machine Learning, and Clinical Medicine”, New England Journal of Medicine, 2016.
• “Artificial Intelligence in Healthcare: Past, Present and Future”, The Lancet Digital Health, 2020.
L’interoperabilità in sanità si riferisce alla capacità dei diversi sistemi e applicazioni informatiche utilizzate da varie strutture sanitarie (ospedali, cliniche, laboratori) di comunicare, scambiare e interpretare dati in modo coordinato. L’obiettivo dell’interoperabilità è garantire che le informazioni cliniche del paziente, come le cartelle cliniche elettroniche (EHR), possano essere facilmente condivise e utilizzate tra diversi attori del sistema sanitario, migliorando la continuità e la qualità dell’assistenza.
L’interoperabilità può avere diversi livelli:
• Interoperabilità Tecnica: Assicura che i dati possano essere trasferiti tra sistemi utilizzando formati standard, come HL7 o FHIR, permettendo la comunicazione tra diverse piattaforme.
• Interoperabilità Semantica: Garantisce che i dati scambiati abbiano lo stesso significato tra tutti i sistemi, in modo che le informazioni, come una diagnosi o un trattamento, vengano interpretate correttamente ovunque.
• Interoperabilità Organizzativa: Riguarda la cooperazione tra le diverse organizzazioni sanitarie, assicurando che le procedure e le politiche siano in grado di supportare l’uso e lo scambio di dati tra di esse.
Il vantaggio principale dell’interoperabilità è migliorare la continuità delle cure, ridurre gli errori clinici e consentire un flusso fluido di informazioni, il che porta a decisioni mediche più informate e a un’efficienza complessiva del sistema sanitario.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti descritti in “Interoperability and Health Information Exchange: Issues for the Modern Healthcare Ecosystem”, pubblicato su Journal of the American Medical Informatics Association (JAMIA).
l Machine Learning (Apprendimento Automatico) è una tecnologia dell’intelligenza artificiale che consente ai computer di apprendere dai dati e migliorare le proprie prestazioni su un compito specifico senza essere esplicitamente programmati. L’apprendimento automatico analizza grandi quantità di dati per identificare pattern o tendenze e fare previsioni o prendere decisioni autonomamente.
In sanità, il machine learning ha numerose applicazioni:
• Diagnosi assistita: Gli algoritmi di machine learning possono analizzare immagini mediche, come radiografie o risonanze magnetiche, per identificare patologie, migliorando la precisione e riducendo i tempi di diagnosi.
• Previsione dei risultati clinici: Utilizzando i dati clinici dei pazienti, il machine learning può prevedere esiti medici come il rischio di complicazioni, recidive o risposta ai trattamenti.
• Personalizzazione delle terapie: Gli algoritmi possono analizzare dati genetici e clinici per suggerire trattamenti personalizzati basati sulle caratteristiche specifiche del paziente.
• Ottimizzazione delle risorse ospedaliere: Il machine learning può prevedere la domanda di servizi ospedalieri, ottimizzando l’uso delle risorse e migliorando l’efficienza gestionale.
• Scoperta di nuovi farmaci: Gli algoritmi di machine learning possono analizzare vasti database di composti chimici per identificare potenziali nuovi farmaci.
Il vantaggio principale del machine learning in sanità è la sua capacità di analizzare dati complessi e in grandi quantità per supportare decisioni cliniche informate, migliorare la qualità delle cure e personalizzare i trattamenti.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti descritti in “Machine Learning in Healthcare: Revolutionizing Data-Driven Medical Insights”, pubblicato su Journal of Healthcare Informatics Research.
La mHealth o Mobile Health si riferisce all’uso di dispositivi mobili, come smartphone, tablet, smartwatch e altri dispositivi wireless, per supportare e migliorare la salute, l’assistenza sanitaria e il benessere. La mHealth comprende una vasta gamma di applicazioni e tecnologie mobili che consentono ai pazienti di monitorare la propria salute, ai medici di fornire assistenza a distanza e agli operatori sanitari di accedere a informazioni cliniche e amministrative ovunque e in qualsiasi momento.
Le principali applicazioni della mHealth includono:
• Monitoraggio della salute: App mobili e dispositivi indossabili che permettono ai pazienti di monitorare parametri vitali come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, i livelli di glucosio nel sangue e l’attività fisica in tempo reale.
• Gestione delle malattie croniche: Le tecnologie mHealth permettono ai pazienti con malattie croniche come il diabete o l’ipertensione di gestire le proprie condizioni con l’assistenza remota del medico, riducendo la necessità di visite in ospedale.
• Telemedicina: Le piattaforme di mHealth permettono ai pazienti di comunicare con i medici tramite videochiamate, messaggi o app dedicate, consentendo consultazioni mediche a distanza.
• Educazione sanitaria: App e programmi che forniscono informazioni mediche e consigli sanitari su stili di vita sani, prevenzione delle malattie e gestione delle emergenze.
• Promemoria per farmaci: Molte app mHealth inviano notifiche per ricordare ai pazienti di assumere i farmaci o seguire il piano terapeutico.
Il vantaggio principale della mHealth è l’accesso immediato e continuo alle informazioni e all’assistenza sanitaria, migliorando l’autogestione della salute da parte dei pazienti e rendendo le cure più efficienti e personalizzate.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti descritti in “Mobile Health (mHealth) in Medical Practice”, pubblicato su Journal of Medical Internet Research.
Il Natural Language Processing (NLP), o Elaborazione del Linguaggio Naturale, è una branca dell’intelligenza artificiale (AI) che si occupa dell’interazione tra computer e linguaggio umano. Il NLP consente ai computer di comprendere, interpretare e rispondere al linguaggio scritto e parlato in modo simile a quello umano. In sanità, il NLP è utilizzato per analizzare grandi volumi di dati testuali, come cartelle cliniche elettroniche (EHR), note mediche, articoli di ricerca e trascrizioni di consultazioni cliniche, per estrarre informazioni utili e migliorare i processi di diagnosi e cura.
Le principali caratteristiche del NLP includono:
• Analisi del testo medico: Il NLP può interpretare e strutturare i dati non strutturati presenti nelle cartelle cliniche, come annotazioni dei medici, referti diagnostici e rapporti di laboratorio.
• Comprensione del linguaggio naturale: Permette ai sistemi informatici di analizzare il linguaggio umano per rispondere a domande cliniche, migliorando la qualità delle interazioni tra medici e sistemi di supporto decisionale.
• Estrarre informazioni cliniche: Il NLP può identificare diagnosi, sintomi, farmaci e altre informazioni chiave nei documenti medici, automatizzando l’analisi di dati complessi.
• Generazione di linguaggio naturale: Oltre alla comprensione del linguaggio, il NLP può essere utilizzato per generare automaticamente rapporti clinici e riassunti di visite mediche.
Applicazioni in sanità:
• Analisi di cartelle cliniche elettroniche (EHR): Il NLP viene utilizzato per estrarre informazioni rilevanti da note mediche non strutturate, migliorando la velocità e l’efficienza della revisione delle cartelle cliniche.
• Ricerca di letteratura medica: I sistemi di NLP possono analizzare articoli scientifici e documenti di ricerca per identificare nuove tendenze, farmaci e trattamenti, supportando la ricerca medica.
• Supporto decisionale clinico: Utilizzando il NLP, i sistemi di intelligenza artificiale possono suggerire diagnosi o trattamenti basati sull’analisi di dati testuali clinici, migliorando il processo decisionale medico.
• Interazione paziente-macchina: Il NLP è alla base di chatbot e assistenti virtuali utilizzati in sanità, che rispondono a domande dei pazienti o forniscono supporto automatizzato per condizioni di salute comuni.
I vantaggi principali del NLP in sanità includono una migliore gestione dei dati clinici, automazione dell’analisi delle informazioni non strutturate, miglioramento della qualità delle cure e riduzione del tempo che i medici devono dedicare alla documentazione.
Fonte della definizione:
Questa definizione è tratta da concetti descritti in “Natural Language Processing in Medicine: Current Applications and Future Directions,” pubblicato su The Lancet Digital Health, e “Natural Language Processing for Clinical Data: Opportunities and Challenges,” pubblicato su Journal of the American Medical Informatics Association (JAMIA).
Un Patient Portal (Portale del Paziente) è una piattaforma online sicura che permette ai pazienti di accedere facilmente alle proprie informazioni sanitarie personali e interagire con i fornitori di servizi sanitari. Attraverso un portale del paziente, gli utenti possono visualizzare le loro cartelle cliniche elettroniche (EHR), prenotare appuntamenti, richiedere prescrizioni, ricevere risultati di esami e comunicare direttamente con i medici.
Le principali caratteristiche dei portali del paziente includono:
• Accesso ai dati sanitari: I pazienti possono visualizzare e scaricare le loro cartelle cliniche, referti medici, risultati di esami di laboratorio e rapporti di imaging diagnostico.
• Gestione degli appuntamenti: Molti portali permettono di fissare, modificare o cancellare appuntamenti con i medici, riducendo la necessità di chiamare direttamente lo studio medico.
• Richieste di prescrizioni: I pazienti possono inviare richieste di rinnovo di prescrizioni, accedere a dettagli sui farmaci e, in alcuni casi, richiedere nuovi farmaci.
• Comunicazione con i medici: I portali offrono un canale sicuro per la comunicazione tra pazienti e professionisti sanitari, consentendo la risoluzione rapida di dubbi e domande.
• Promemoria e istruzioni: I pazienti possono ricevere promemoria automatici sugli appuntamenti o istruzioni post-trattamento, migliorando la continuità delle cure.
Applicazioni in sanità:
• Miglioramento del coinvolgimento del paziente: I portali del paziente promuovono una maggiore partecipazione del paziente alla gestione della propria salute, fornendo loro accesso diretto e immediato alle informazioni cliniche.
• Riduzione dei tempi di risposta: La comunicazione tramite i portali del paziente riduce i tempi di attesa per ottenere risposte ai quesiti clinici e risultati di esami.
• Monitoraggio delle malattie croniche: I pazienti con condizioni croniche possono utilizzare i portali per monitorare i propri parametri vitali e ricevere consulenze mediche regolari senza dover recarsi fisicamente in ospedale.
I vantaggi principali dei portali del paziente includono la maggiore trasparenza delle informazioni sanitarie, la facilità di accesso ai servizi medici e una migliore continuità delle cure, soprattutto per i pazienti con patologie croniche o complesse.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti descritti in “Patient Portals: A Systematic Review”, pubblicato su Journal of Medical Internet Research (JMIR), e “Patient Engagement and the Use of Patient Portals in Healthcare”, pubblicato su Healthcare Management Review.
La medicina di precisione è un approccio medico che mira a personalizzare i trattamenti sanitari per i singoli pazienti, basandosi sulle loro caratteristiche genetiche, ambientali e stili di vita. In contrasto con la medicina tradizionale, che tende a seguire un approccio “taglia unica”, la medicina di precisione considera le differenze individuali tra i pazienti per sviluppare trattamenti più efficaci e mirati. Questo approccio è reso possibile grazie ai progressi nella genomica, nell’analisi dei big data sanitari e nelle tecnologie diagnostiche avanzate.
Le principali caratteristiche della medicina di precisione includono:
• Genomica e profilazione genetica: L’analisi del DNA del paziente permette di identificare mutazioni o varianti genetiche specifiche che possono influenzare il modo in cui il paziente risponde a determinati farmaci o trattamenti.
• Trattamenti personalizzati: I medici possono adattare le terapie alle esigenze specifiche del paziente, scegliendo farmaci o interventi che sono più efficaci in base alle caratteristiche genetiche e fisiologiche del paziente.
• Prevenzione personalizzata: Oltre ai trattamenti, la medicina di precisione può aiutare a prevedere il rischio di sviluppare malattie specifiche, permettendo di adottare misure preventive mirate.
• Analisi di big data sanitari: L’utilizzo di dati clinici, genetici e ambientali su larga scala consente di individuare pattern e sviluppare nuovi trattamenti basati sull’analisi statistica e sull’intelligenza artificiale.
Applicazioni in sanità:
• Oncologia: La medicina di precisione è ampiamente utilizzata nella cura del cancro, dove i medici analizzano i profili genetici del tumore per selezionare trattamenti specifici, come farmaci mirati o immunoterapie personalizzate.
• Malattie rare: Per le malattie genetiche rare, la medicina di precisione offre la possibilità di diagnosticare rapidamente e sviluppare terapie su misura basate sulle anomalie genetiche del paziente.
• Malattie cardiovascolari: I pazienti con patologie cardiache possono beneficiare di trattamenti personalizzati che tengono conto del loro profilo genetico e delle loro condizioni cliniche, riducendo il rischio di complicazioni.
• Trattamento del diabete: La medicina di precisione consente di personalizzare la gestione del diabete sulla base delle variazioni genetiche, migliorando il controllo glicemico e riducendo i rischi di complicazioni.
I vantaggi principali della medicina di precisione includono un aumento dell’efficacia terapeutica, la riduzione degli effetti collaterali e delle reazioni avverse, una diagnosi più accurata e la possibilità di intervenire preventivamente per evitare l’insorgenza di malattie.
Fonte della definizione:
Questa definizione è tratta da concetti descritti in “Precision Medicine: A New Era in the Treatment of Disease,” pubblicato su The New England Journal of Medicine, e “The Role of Genomics in Precision Medicine,” pubblicato su Nature Reviews Genetics.
La Realtà Aumentata (AR) è una tecnologia che sovrappone elementi digitali, come immagini, video o informazioni, all’ambiente fisico reale visualizzato tramite dispositivi come smartphone, tablet, smart glasses o visori. In sanità, l’AR viene utilizzata per migliorare le capacità visive dei professionisti medici, integrando informazioni in tempo reale che aiutano a diagnosticare, trattare o educare pazienti e personale sanitario.
Le applicazioni della Realtà Aumentata in sanità includono:
• Chirurgia assistita: L’AR consente ai chirurghi di visualizzare modelli 3D degli organi o delle strutture anatomiche del paziente durante l’intervento, migliorando la precisione e riducendo i rischi operatori.
• Formazione medica: Gli studenti di medicina possono utilizzare l’AR per studiare l’anatomia umana in modo interattivo, sovrapponendo modelli 3D a corpi reali o immagini radiologiche per una comprensione più profonda delle procedure mediche.
• Visualizzazione di immagini mediche: I medici possono usare l’AR per visualizzare immagini come radiografie, TAC o risonanze magnetiche direttamente sul corpo del paziente, facilitando l’identificazione precisa delle aree da trattare.
• Riabilitazione e terapia: L’AR viene utilizzata in programmi di riabilitazione per migliorare il coinvolgimento dei pazienti, ad esempio fornendo feedback visivi in tempo reale sui movimenti durante la fisioterapia.
• Educazione e coinvolgimento del paziente: I pazienti possono essere educati sui loro stati di salute e sui trattamenti attraverso visualizzazioni AR che rendono le informazioni mediche più accessibili e comprensibili.
Il vantaggio principale della Realtà Aumentata in sanità è la sua capacità di fornire un contesto visivo immediato e potenziato, migliorando la precisione delle diagnosi e delle procedure e facilitando la formazione e l’educazione.
Fonte della definizione:
Questa definizione si basa su concetti riportati in “Augmented Reality in Healthcare: Applications, Challenges, and Future Trends”, pubblicato su Journal of Healthcare Engineering.
La chirurgia robotica è una tecnica chirurgica avanzata in cui i chirurghi utilizzano sistemi robotici per eseguire interventi con maggiore precisione, controllo e flessibilità rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali. La chirurgia robotica viene eseguita attraverso una console, dalla quale il chirurgo controlla i bracci robotici dotati di strumenti chirurgici miniaturizzati e telecamere ad alta risoluzione. Questo consente operazioni meno invasive e più precise, riducendo i tempi di recupero e migliorando i risultati clinici.
Le principali caratteristiche della chirurgia robotica includono:
• Precisione e controllo migliorato: I bracci robotici eliminano i tremori delle mani del chirurgo e offrono una gamma di movimenti più ampia rispetto alla mano umana.
• Minore invasività: Gli strumenti robotici miniaturizzati possono essere inseriti attraverso piccole incisioni, riducendo il trauma ai tessuti e il tempo di recupero del paziente.
• Visione avanzata: I sistemi di chirurgia robotica sono dotati di telecamere che forniscono immagini 3D ad alta definizione, migliorando la visualizzazione dell’area operativa.
• Maggiore comfort per il chirurgo: La console robotica consente al chirurgo di lavorare in una posizione più ergonomica e meno stancante durante operazioni lunghe e complesse.
Applicazioni in sanità:
• Chirurgia generale: La chirurgia robotica è utilizzata per interventi di colecistectomia, appendicectomia e riparazione di ernie.
• Chirurgia urologica: È ampiamente utilizzata per prostatectomie e altre operazioni urologiche complesse.
• Chirurgia ginecologica: I robot chirurgici sono utilizzati per isterectomie e trattamenti di endometriosi o tumori ginecologici.
• Chirurgia cardiotoracica: La chirurgia robotica è impiegata per interventi complessi al cuore e ai polmoni, come la riparazione della valvola mitrale.
I vantaggi principali della chirurgia robotica includono una maggiore precisione, un rischio ridotto di complicazioni post-operatorie, minori perdite di sangue, cicatrici più piccole e tempi di recupero più rapidi per i pazienti.
Fonte della definizione:
Questa definizione è tratta da concetti riportati in “Robotic Surgery: Current Applications and Future Trends,” pubblicato su Annals of Surgery, e “The Impact of Robotic Surgery on Healthcare,” pubblicato su The Lancet.
è un atto professionale di pertinenza della relativa professione sanitaria e si basa sull’interazione a distanza tra il professionista e paziente/caregiver per mezzo di una videochiamata, alla quale si può all’occorrenza aggiungere la condivisione di dati, referti o immagini. Il professionista che svolge l’attività di teleassistenza può anche utilizzare idonee app per somministrare questionari, condividere immagini o video tutorial su attività specifiche.
Lo scopo della teleassistenza è quello di agevolare il corretto svolgimento di attività assistenziali, eseguibili prevalentemente a domicilio. La teleassistenza è prevalentemente programmata e ripetibile in base a specifici programmi di accompagnamento del paziente.
Fonte: Definizioni delle prestazioni di telemedicina inserite all’interno delle Indicazioni Nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina (Fonte: Ministero della Salute; Data: 27/10/2020; Vers. 4.4)
La telechirurgia è una pratica medica in cui i chirurghi eseguono interventi chirurgici a distanza utilizzando robot chirurgici controllati da remoto e tecnologie di telecomunicazione avanzate. La telechirurgia permette a un chirurgo di operare su un paziente situato in una diversa località geografica, utilizzando una console robotica per manipolare gli strumenti chirurgici in tempo reale, con il supporto di video ad alta definizione e feedback tattile.
Le principali caratteristiche della telechirurgia includono:
• Esecuzione remota di interventi chirurgici: I chirurghi possono eseguire operazioni senza essere fisicamente presenti, utilizzando una combinazione di robotica e sistemi di controllo a distanza.
• Tecnologia avanzata di telecomunicazioni: L’uso di reti a bassa latenza e video ad alta definizione consente al chirurgo di visualizzare e operare con precisione, anche a grandi distanze.
• Robot chirurgici avanzati: La telechirurgia impiega robot chirurgici dotati di strumenti miniaturizzati e bracci meccanici estremamente precisi che vengono controllati a distanza dal chirurgo.
Le applicazioni della telechirurgia in sanità includono:
• Accesso alle cure specialistiche: La telechirurgia consente ai pazienti situati in aree remote o con accesso limitato a chirurghi specialisti di ricevere cure avanzate senza doversi spostare.
• Collaborazione internazionale: Esperti chirurgici da diverse parti del mondo possono partecipare a un intervento chirurgico, condividendo competenze e supporto in tempo reale.
• Riduzione dei tempi di risposta nelle emergenze: In situazioni di emergenza, i chirurghi specialisti possono intervenire rapidamente senza essere fisicamente presenti, migliorando le probabilità di successo.
Il vantaggio principale della telechirurgia è la possibilità di portare l’eccellenza chirurgica ovunque nel mondo, riducendo le barriere geografiche e migliorando l’accesso a cure di alta qualità.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti descritti in “Telemedicine and Telehealth: Principles, Policies, Performance, and Pitfalls”, pubblicato su Journal of Telemedicine and Telecare.
è un’attività sanitaria, non necessariamente medica ma comunque specifica delle professioni sanitarie, che si svolge a distanza ed è eseguita da due o più persone che hanno differenti responsabilità rispetto al caso specifico. Essa consiste nella richiesta di supporto durante lo svolgimento di attività sanitarie, a cui segue una videochiamata in cui il professionista sanitario interpellato fornisce all’altro, o agli altri, indicazioni per la presa di decisione e/o per la corretta esecuzione di azioni assistenziali rivolte al paziente.
La teleconsulenza può essere svolta in presenza del paziente, oppure in maniera differita. In questa attività è preminente l’interazione diretta tramite la videochiamata, ma è sempre necessario garantire all’occorrenza la possibilità di condividere almeno tutti i dati clinici, i referti e le immagini riguardanti il caso specifico.
È un’attività su richiesta ma sempre programmata e non può essere utilizzata per surrogare le attività di soccorso.
Fonte: Definizioni delle prestazioni di telemedicina inserite all’interno delle Indicazioni Nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina (Fonte: Ministero della Salute; Data: 27/10/2020; Vers. 4.4)
Teleconsulto medico: è un atto medico in cui il professionista interagisce a distanza con uno o più medici per dialogare, anche tramite una videochiamata, riguardo la situazione clinica di un paziente, basandosi primariamente sulla condivisione di tutti i dati clinici, i referti, le immagini, gli audio-video riguardanti il caso specifico. Tutti i suddetti elementi devono essere condivisi per via telematica sotto forma di file digitali idonei per il lavoro che i medici in teleconsulto ritengono necessari per l’adeguato svolgimento di esso.
Il teleconsulto tra professionisti può svolgersi anche in modalità asincrona, quando la situazione del paziente lo permette in sicurezza. Quando il paziente è presente al teleconsulto, allora esso si svolge in tempo reale utilizzando le modalità operative analoghe a quelle di una televisita e si configura come una visita multidisciplinare.
Lo scopo del teleconsulto è quello di condividere le scelte mediche rispetto a un paziente da parte dei professionisti coinvolti e rappresenta anche la modalità per fornire la second opinion specialistica ove richiesto. Il teleconsulto contribuisce alla definizione del referto che viene redatto al termine della visita erogata al paziente, ma non dà luogo ad un referto a sé stante.
Fonte: Definizioni delle prestazioni di telemedicina inserite all’interno delle Indicazioni Nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina (Fonte: Ministero della Salute; Data: 27/10/2020; Vers. 4.4)
La telemedicina è l’uso delle tecnologie di comunicazione digitale, come internet e dispositivi mobili, per fornire assistenza sanitaria a distanza. Attraverso la telemedicina, i medici e gli operatori sanitari possono diagnosticare, trattare e monitorare i pazienti senza la necessità di una presenza fisica, riducendo le barriere geografiche e migliorando l’accesso alle cure, soprattutto per i pazienti che vivono in aree remote o che hanno difficoltà a spostarsi.
Le principali applicazioni della telemedicina includono:
• Televisita: Consultazione medica a distanza tramite videochiamata, in cui il medico può interagire con il paziente, valutare i sintomi, prescrivere trattamenti e monitorare la salute del paziente in tempo reale.
• Teleconsulto medico: Comunicazione tra più medici, anche di diverse specializzazioni, per discutere e condividere le informazioni su un caso clinico specifico, spesso con la condivisione di immagini diagnostiche, dati e referti.
• Telemonitoraggio: Utilizzo di dispositivi medici a distanza per monitorare i parametri vitali del paziente (ad esempio, pressione sanguigna, glicemia, saturazione dell’ossigeno), permettendo ai medici di intervenire tempestivamente in caso di anomalie.
• Telerefertazione: Invio digitale dei referti medici ai pazienti o ad altri operatori sanitari, come risultato di esami clinici o strumentali eseguiti in presenza o a distanza.
• Teleassistenza domiciliare: Supporto da parte di infermieri o altri operatori sanitari che interagiscono a distanza con il paziente o il caregiver, fornendo assistenza sanitaria e indicazioni per la cura.
I vantaggi della telemedicina includono:
• Accesso facilitato alle cure: I pazienti in aree rurali o con mobilità limitata possono ricevere assistenza medica senza dover viaggiare.
• Riduzione dei costi sanitari: La telemedicina può ridurre i costi associati alle visite in ospedale e agli spostamenti, migliorando l’efficienza delle cure.
• Miglioramento della continuità assistenziale: I pazienti possono essere monitorati regolarmente, permettendo una gestione più efficace delle malattie croniche e prevenendo peggioramenti.
• Risposta rapida in emergenze sanitarie: In situazioni di crisi, come la pandemia di COVID-19, la telemedicina ha permesso ai pazienti di ricevere assistenza senza sovraccaricare le strutture sanitarie.
Fonte della definizione:
Questa definizione è tratta da concetti descritti in “Telemedicine: Opportunities and Developments in Member States”, pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Indicazioni Nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina (Fonte: Ministero della Salute; Data: 27/10/2020; Vers. 4.4)
Premessa
Facendo seguito all’Intesa sancita in data 20 febbraio 2014 (repertorio atti n.16/CSR) in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni, le Province Autonome sul documento recante “Telemedicina – Linee di indirizzo nazionali” e ai Rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità COVID-19 n. 12/2020 “Indicazioni ad interim per servizi assistenziali di telemedicina durante l’emergenza sanitaria COVID-19” del 13 aprile 2020 e n.60/2020 “Indicazioni ad interim per servizi sanitari di telemedicina in pediatria durante e oltre la pandemia COVID-19” del 10 ottobre 2020, il Ministero della salute e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano hanno condiviso la necessità di fornire indicazioni uniformi sull’intero territorio nazionale per l’erogazione delle prestazioni a distanza, con particolare riguardo alle attività specialistiche (Art. 50, legge n. 326 del 24/11/2003 e s.m.i), estendendo la pratica medica e assistenziale oltre gli spazi fisici in cui usualmente si svolge secondo le tradizionali procedure.
Con la sottoscrizione del Patto della salute 2019-2021 (Rep. Atti n.209/CSR del 18 dicembre 2019) è stata concordata la riorganizzazione dell’assistenza territoriale con l’obiettivo di favorire, attraverso modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute, percorsi di presa in carico della cronicità basati sulla medicina di iniziativa, in stretta collaborazione con il Piano nazionale della cronicità, il Piano di governo delle liste di attesa e il Piano nazionale della prevenzione.
La pandemia Covid-19 ha reso indispensabile ripensare l’organizzazione del SSN, in particolare a livello territoriale. Nell’ottica di limitare il contagio, nella prima fase di gestione dell’emergenza sanitaria, sono state sospese le visite specialistiche, di controllo, gli interventi di elezione; questa riduzione delle attività ordinarie ha comportato, verosimilmente, una diminuzione dell’assistenza rivolta alle persone con patologie croniche, spesso multiple, aumentandone la condizione di fragilità. Compatibilmente con l’andamento epidemiologico, la ripresa a regime dell’attività ambulatoriale, se erogata in presenza del paziente, avverrà con importanti limiti organizzativo-strutturali, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo le postazioni di pre-triage all’accesso delle strutture, i limiti logistici (spazi ridotti dove far attendere o visitare i pazienti), la necessità di ridurre le potenziali occasioni di contagio (incremento delle procedure di sanificazione degli ambienti ad ogni prestazione ed il mantenimento del “distanziamento sociale”).
Questa situazione di indubbia criticità rappresenta anche un’opportunità unica per favorire l’attivazione degli strumenti di sanità digitale, per un servizio sanitario più in linea con i tempi e le necessità individuali e dell’organizzazione.
In questo momento storico è essenziale, infatti, un rinnovamento organizzativo e culturale teso ad una diffusa ed uniforme traduzione operativa dei principi di primary health care raccomandati dall’OMS e la riorganizzazione delle attività sanitarie, clinico-assistenziali e di riabilitazione deve poter garantire contemporaneamente la massima continuità assistenziale ed empowerment del paziente, con il minimo rischio di diffusione del virus ad utenti, operatori e familiari.
Pertanto, il presente documento vuole fornire le indicazioni da adottare a livello nazionale per l’erogazione di alcune prestazioni di telemedicina quali la televisita, il teleconsulto medico, la teleconsulenza medico-sanitaria, la teleassistenza da parte di professioni sanitarie, la telerefertazione, così che la possibilità di utilizzare le prestazioni di telemedicina (esempio la televisita per le visite di controllo) rappresenti un elemento concreto di innovazione organizzativa nel processo assistenziale.
Le indicazioni contenute nel presente documento saranno oggetto di aggiornamento periodico, anche in relazione all’evoluzione delle tecnologie, e seguiranno altri documenti simili al presente relativi ad ulteriori prestazioni di telemedicina, al fine di garantire una progressiva estensione e applicazione in tutti gli ambiti assistenziali in cui essa può contribuire a migliorare la qualità dell’assistenza.
Opportunità e ambiti di applicazione della telemedicina
La Telemedicina rappresenta un approccio innovativo alla pratica sanitaria consentendo l’erogazione di servizi a distanza attraverso l’uso di dispositivi digitali, internet, software e delle reti di telecomunicazione. Attraverso la Telemedicina è possibile garantire la fruizione di servizi sanitari senza che il paziente o l’assistito debba recarsi presso le strutture sanitarie, rendendo accessibili le cure attraverso uno scambio sicuro di dati, immagini, documenti e videochiamate tra i professionisti sanitari e i pazienti, garantendo in alcune situazioni clinico-assistenziali lo svolgimento delle prestazioni professionali equivalenti agli accessi tradizionali.
Può essere un’opportunità innovativa in favore dei pazienti nell’ambito della prevenzione, della diagnosi, delle terapie e dei monitoraggi dei parametri clinici, ma anche per facilitare la collaborazione multidisciplinare sui singoli casi clinici e anche per lo scambio di informazioni tra professionisti. Gli ambiti nei quali la telemedicina viene applicata sono diversi e a seconda del settore medico assume nomi differenti quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: Teleradiologia, Telecardiologia, Telepatologia, Teledermatologia, Teleneurofisiologia Clinica, Teleriabilitazione, Teleassistenza domiciliare, ecc.
Le prestazioni di Telemedicina, rispetto all’appropriatezza erogativa, sono suddivisibili in quattro tipologie:
• prestazioni che possono essere assimilate a qualunque prestazione sanitaria diagnostica e/o terapeutica tradizionale, rappresentandone un’alternativa di erogazione;
• prestazioni che non possono sostituire la prestazione sanitaria tradizionale ma piuttosto la supportano rendendola meglio accessibile e/o aumentandone l’efficienza e l’equità distributiva;
• prestazioni che integrano in varia proporzione la prestazione tradizionale rendendola più efficace e più capace di adattarsi in modo dinamico ai cambiamenti delle esigenze di cura dei pazienti;
• prestazioni che risultino capaci di sostituire completamente la prestazione sanitaria tradizionale, rappresentando nuovi metodi e/o tecniche diagnostiche e/o terapeutiche e realizzando nuove prassi assistenziali utili ai pazienti.
Queste diverse tipologie di prestazioni introducono sempre, per loro stessa natura, cambiamenti più o meno marcati dei precedenti processi organizzativi e delle procedure operative dei vari professionisti. Quindi, la loro adozione nella pratica del sistema sanitario deve essere sempre accompagnata da adeguate evidenze scientifiche riguardanti l’utilizzo clinico-assistenziale appropriato delle presenti e future innovazioni tecnologiche.
In particolare, sulla base delle attuali conoscenze ed esperienze, si evidenzia che il corretto impiego di servizi di Telemedicina può rivelarsi subito particolarmente utile per le seguenti finalità sanitarie:
Emergenze sanitarie
in questo contesto la Telemedicina interviene per gestire le attività di emergenza sanitaria, sfruttando le caratteristiche delle trasmissioni telematiche assistite da sistemi software per scambiare informazioni cliniche e raggiungere in videochiamata i soccorritori, ampliando le possibilità collaborative all’interno della rete sanitaria. Ciò consente di agevolare la gestione da parte dei sanitari dei pazienti critici direttamente sul luogo del recupero o nei più vicini presidi ospedalieri o strutture sanitarie, anche se sprovvisti dei servizi specialistici.
Molte Regioni/PA hanno già avviato numerose esperienze in tal senso, in logica hub-spoke, in particolare:
• trasmissione dei tracciati ECG ai centri hub cardiologici per refertazione o second opinion;
• trasmissione dei parametri vitali rilevati sulle ambulanze alle Unità di Pronto Soccorso per anticipo del monitoraggio paziente;
• trasmissione immagini da Pronto Soccorso a stroke-unit per indicazione terapeutica;
• teleconsulto con trasmissione immagini, rilevazioni continue da sensori con tracciati diagnostici, dati sanitari, videochiamata tra operatori;
• televisita specialistica tra Unità di Pronto Soccorso di differenti presidi ospedalieri.
Controllo delle patologie di particolare rilievo per la governance del SSN:
La Telemedicina offre già attualmente la possibilità dell’assistenza sanitaria a distanza in molti ambiti della Medicina e Chirurgia, sostenendo anche la riabilitazione dei pazienti e programmando con le strutture di riferimento l’iter medico-assistenziale necessario per gestire sia l’evoluzione della malattia sia la condizione clinica generale dei pazienti. Tutto questo sia per pazienti adulti che in età pediatrica ed evolutiva.
Essa si rivela utile per migliorare i servizi sanitari in favore di persone affette da patologie o condizioni che, per gravità del decorso clinico, per diffusione tra la popolazione e/o per impegno economico, siano di rilievo per la governance del SSN. Esempi tipici sono le patologie cardiovascolari, respiratorie, endocrinologiche e del metabolismo, le patologie autoimmuni, le malattie rare, le malattie psichiatriche e i disagi psicologici, le disabilità, le condizioni cliniche di interesse chirurgico che necessitano di particolari attività diagnostiche in preparazione dell’intervento e/o di specifiche procedure di controllo del decorso post-operatorio.
Accessibilità ai servizi diagnostici e continuità assistenziale:
I servizi di Telemedicina sono in grado di erogare prestazioni e trasferire informazioni sanitarie senza far muovere il paziente. Più recentemente è diventato possibile utilizzare sistemi di Telemedicina per erogare anche prestazioni sanitarie, raggiungendo i pazienti in strutture sanitarie decentrate, in presidi isolati e anche a domicilio.
I servizi di Telemedicina offrono la possibilità di effettuare prestazioni, per esempio visite ed esami diagnostici, che possono essere immediatamente refertati dal professionista di riferimento. Inoltre, garantiscono la continuità delle cure a distanza, valutando di volta in volta le scelte terapeutiche e l’andamento del quadro clinico e migliorando la presa in carico delle cronicità.
Ciò è molto utile sia nel caso delle cronicità, sia in tutte quelle situazioni in cui le persone necessitano di prolungati periodi di assistenza e/o di supporto (a titolo di esempio non esaustivo: le disabilità, i disagi psicosociali, ma anche la riabilitazione o il supporto durante la gestazione).
Controllo e monitoraggio a distanza:
Grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali, la Telemedicina permette di tenere sotto controllo medico il paziente classificato a rischio di sviluppare determinate patologie oppure già affetto da patologie con significativo rischio di complicazioni rilevanti. Questo allo scopo di ridurre il rischio di malattia e/o ridurre l’insorgenza di complicazioni o riacutizzazioni o almeno di controllarle in maniera più efficace.
Ciò avviene per mezzo di due modalità operative:
• Il telecontrollo medico consente il controllo a distanza del paziente. Tale attività è caratterizzata da una serie cadenzata di contatti con il medico, che pone sotto controllo l’andamento del quadro clinico, per mezzo della videochiamata in associazione con la condivisione di dati clinici raccolti presso il paziente, sia prima che durante la stessa videochiamata. Questo per patologie già diagnosticate, in situazioni che consentano, comunque, la conversione verso la visita di controllo tradizionale in tempi consoni a garantire la sicurezza del paziente e in ogni caso sempre sotto responsabilità del medico che esegue la procedura.
• Il telemonitoraggio permette il rilevamento e la trasmissione a distanza di parametri vitali e clinici in modo continuo, per mezzo di sensori che interagiscono con il paziente (tecnologie biomediche con o senza parti applicate). Il set di tecnologie a domicilio, personalizzato in base alle indicazioni fornite dal medico, deve essere connesso costantemente al sistema software che raccoglie i dati dei sensori, li integra se necessario con altri dati sanitari e li mette a disposizione degli operatori del servizio di Telemedicina in base alle modalità organizzative stabilite.
I dati devono sempre comunque essere registrati in locale presso il paziente e resi disponibili all’occorrenza, per maggiore garanzia di sicurezza. Il sistema di telemonitoraggio, che può essere integrato dal telecontrollo medico e affiancato dal teleconsulto specialistico, è sempre inserito all’interno del sistema di Telemedicina che garantisce comunque l’erogazione delle prestazioni sanitarie necessarie al paziente. Obiettivo del telemonitoraggio è il controllo nel tempo dell’andamento dei parametri rilevati, permettendo sia il rilevamento di parametri con maggiore frequenza e uniformità di quanto possibile in precedenza, sia la minore necessità per il paziente di eseguire controlli ambulatoriali di persona.
Un tipico settore di applicazione di queste modalità in gestione a distanza del quadro clinico è la cardiologia, in particolare, riguardo ad alcune aritmie e alle situazioni di scompenso cardiaco cronico. In molte Regioni/PA, ad esempio, si stanno da tempo utilizzando le tecnologie di telemedicina in tali ambiti, in particolare per la trasmissione ed il monitoraggio di dati inviati da dispositivi impiantabili (pace-maker e defibrillatori).
Certificazione medica in Telemedicina:
In alcune situazioni il ricorso a sistemi di Telemedicina può consentire di raccogliere in modo preciso i dati e le informazioni necessarie a descrivere in modo veritiero la realtà, che risulta in tal modo direttamente osservabile dal medico anche a distanza. Inoltre, l’esecuzione corretta della videochiamata può essere tale da assicurare il diretto contatto tra il medico e il paziente, come necessario per una certificazione. Durante la videochiamata, il contatto diretto è ulteriormente supportato dall’acquisizione certa di dati a distanza da parte del medico, utilizzando eventualmente appropriate tecnologie biomediche.
Tuttavia, la verifica diretta del medico delle condizioni di salute, il rilievo obiettivo e/o quello anamnestico cui il certificato fa riferimento, presentano in Telemedicina le stesse problematiche della televisita, delle quali si parlerà nel dettaglio di seguito. In particolare, l’esame obiettivo non è mai eseguibile completamente a distanza con le presenti tecnologie. Quindi, attualmente, in Telemedicina i limiti della certificazione nella quale sia prevista dalla prassi medica l’esecuzione di una visita sono gli stessi della televisita.
Ne deriva che la certificazione non è impossibile a priori con sistemi di Telemedicina, ma affinché essa non perda i necessari requisiti di veridicità e validità occorre definire con precisione in quali casi sia possibile garantire l’appropriato contatto medico-paziente, l’acquisizione certa delle informazioni anamnestiche direttamente dal richiedente, la rilevazione certa dei dati e dei segni obiettivabili anche in Telemedicina, la loro trasmissione immediata, il rilascio immediato e sicuro del certificato al richiedente.
Definizione delle prestazioni di telemedicina trattate in questo documento e indicazioni delle condizioni per l’erogazione
Al fine di poter ricondurre le attività di telemedicina ai Livelli essenziali di assistenza nell’ambito dei quali vengono erogate e quindi alle regole amministrative che devono essere applicate a tali prestazioni (in termini di tariffa, modalità di rendicontazione, compartecipazione alla spesa), è importante chiarire le differenze tra le diverse tipologie di prestazione.
Nell’ambito della Telemedicina si individuano numerose prestazioni erogate a distanza, ognuna delle quali deve essere ricondotta al medesimo livello assistenziale che ne vede l’erogazione anche in presenza del paziente.
Riguardo alle attività di tipo ambulatoriale, le interazioni a distanza possono avvenire tra medico e paziente oppure tra medici o tra medici e altri operatori sanitari, in particolare:
Televisita
è un atto medico in cui il professionista interagisce a distanza in tempo reale con il paziente, anche con il supporto di un care-giver. Tuttavia, la televisita, come previsto anche dal codice di deontologia medica, non può essere mai considerata il mezzo per condurre la relazione medico-paziente esclusivamente a distanza, né può essere considerata in modo automatico sostitutiva della prima visita medica in presenza. Il medico è deputato a decidere in quali situazioni e in che misura la televisita può essere impiegata in favore del paziente, utilizzando anche gli strumenti di telemedicina per le attività di rilevazione, o monitoraggio a distanza, dei parametri biologici e di sorveglianza clinica. La televisita è da intendersi limitata alle attività di controllo di pazienti la cui diagnosi sia già stata formulata nel corso di visita in presenza.
Durante la televisita un operatore sanitario che si trovi vicino al paziente può assistere il medico e/o aiutare il paziente. Deve sempre essere garantita la possibilità di scambiare in tempo reale dati clinici, referti medici, immagini, audio-video, relativi al paziente. L’anamnesi può essere raccolta per mezzo della videochiamata. Con le attuali tecnologie l’esame obiettivo è realizzabile con significative limitazioni. Il medico è titolato a decidere in che misura l’esame obiettivo a distanza possa essere sufficiente nel caso specifico o se il completamento dello stesso debba essere svolto in presenza.
Sono erogabili in televisita le prestazioni ambulatoriali che non richiedono la completezza dell’esame obiettivo del paziente (tradizionalmente composto da ispezione, palpazione, percussione e auscultazione) ed in presenza di almeno una delle seguenti condizioni:
• il paziente necessita della prestazione nell’ambito di un PAI/PDTA;
• il paziente è inserito in un percorso di follow up da patologia nota;
• il paziente affetto da patologia nota necessita di controllo o monitoraggio, conferma, aggiustamento, o cambiamento della terapia in corso (es. rinnovo o modifica del piano terapeutico);
• il paziente necessita di valutazione anamnestica per la prescrizione di esami di diagnosi, o di stadiazione di patologia nota, o sospetta;
• il paziente che necessita della verifica da parte del medico degli esiti di esami effettuati, ai quali può seguire la prescrizione di eventuali approfondimenti, oppure di una terapia.
L’attivazione del servizio di telemedicina richiede l’adesione preventiva del paziente o di familiare autorizzato al fine di confermare tra l’altro la disponibilità di un contatto telematico per la interazione documentale/informativa con lo specialista ed accedere ad un sistema di comunicazione remota secondo le specifiche tecniche e le normative vigenti in materia di privacy e sicurezza.
Come già detto prima, il collegamento deve avvenire comunque in tempo reale e consentire di vedere il paziente e interagire con esso, eventualmente, qualora necessario, anche avvalendosi del supporto del care-giver presso il paziente nella gestione della comunicazione.
Tali modalità utilizzate per l’erogazione della televisita si applicano ai diversi ambiti dell’assistenza territoriale tra cui, a titolo esemplificativo, la specialistica ambulatoriale (ex. art 50), i consultori familiari e i servizi NPI, la salute mentale, ecc.
Teleconsulto medico
è un atto medico in cui il professionista interagisce a distanza con uno o più medici per dialogare, anche tramite una videochiamata, riguardo la situazione clinica di un paziente, basandosi primariamente sulla condivisione di tutti i dati clinici, i referti, le immagini, gli audio-video riguardanti il caso specifico. Tutti i suddetti elementi devono essere condivisi per via telematica sotto forma di file digitali idonei per il lavoro che i medici in teleconsulto ritengono necessari per l’adeguato svolgimento di esso.
Il teleconsulto tra professionisti può svolgersi anche in modalità asincrona, quando la situazione del paziente lo permette in sicurezza. Quando il paziente è presente al teleconsulto, allora esso si svolge in tempo reale utilizzando le modalità operative analoghe a quelle di una televisita e si configura come una visita multidisciplinare.
Lo scopo del teleconsulto è quello di condividere le scelte mediche rispetto a un paziente da parte dei professionisti coinvolti e rappresenta anche la modalità per fornire la second opinion specialistica ove richiesto. Il teleconsulto contribuisce alla definizione del referto che viene redatto al termine della visita erogata al paziente, ma non dà luogo ad un referto a sé stante.
Teleconsulenza medico-sanitaria
è un’attività sanitaria, non necessariamente medica ma comunque specifica delle professioni sanitarie, che si svolge a distanza ed è eseguita da due o più persone che hanno differenti responsabilità rispetto al caso specifico. Essa consiste nella richiesta di supporto durante lo svolgimento di attività sanitarie, a cui segue una videochiamata in cui il professionista sanitario interpellato fornisce all’altro, o agli altri, indicazioni per la presa di decisione e/o per la corretta esecuzione di azioni assistenziali rivolte al paziente.
La teleconsulenza può essere svolta in presenza del paziente, oppure in maniera differita. In questa attività è preminente l’interazione diretta tramite la videochiamata, ma è sempre necessario garantire all’occorrenza la possibilità di condividere almeno tutti i dati clinici, i referti e le immagini riguardanti il caso specifico.
È un’attività su richiesta ma sempre programmata e non può essere utilizzata per surrogare le attività di soccorso.
Teleassistenza da parte di professioni sanitarie (infermiere/fisioterapista/logopedista/ecc)
è un atto professionale di pertinenza della relativa professione sanitaria e si basa sull’interazione a distanza tra il professionista e paziente/caregiver per mezzo di una videochiamata, alla quale si può all’occorrenza aggiungere la condivisione di dati, referti o immagini. Il professionista che svolge l’attività di teleassistenza può anche utilizzare idonee app per somministrare questionari, condividere immagini o video tutorial su attività specifiche.
Lo scopo della teleassistenza è quello di agevolare il corretto svolgimento di attività assistenziali, eseguibili prevalentemente a domicilio. La teleassistenza è prevalentemente programmata e ripetibile in base a specifici programmi di accompagnamento del paziente.
Telerefertazione
è una relazione rilasciata dal medico che ha sottoposto un paziente a un esame clinico o strumentale il cui contenuto è quello tipico delle refertazioni eseguite in presenza e che viene scritta e trasmessa per mezzo di sistemi digitali e di telecomunicazione. Il medico esegue e invia il telereferto in tempi idonei alle necessità cliniche del paziente e in modo concorde con il medico che ha richiesto l’esame clinico o strumentale.
Il telereferto può essere rilasciato successivamente all’esecuzione tradizionale in presenza dell’esame clinico o strumentale, quando ciò sia utile al paziente. Il telereferto può essere rilasciato all’interno di un adeguato, efficace e sicuro processo di gestione a distanza dell’esame clinico o strumentale (telegestione), nel quale il medico che esegue il telereferto sia distante dal luogo di esecuzione dell’esame, possa avvalersi secondo i casi della collaborazione del medico richiedente o di un sanitario addetto situati presso il paziente, possa comunicare con essi in tempo reale per via telematica/telefonica.
Il telereferto formalizza la telediagnosi con firma digitale validata del medico responsabile dello stesso. Il medico richiedente dovrà mantenere informato il medico che ha eseguito il telereferto sull’andamento clinico del paziente.
Le strutture sanitarie devono preventivamente effettuare prove di idoneità all’uso clinico delle attrezzature, del hardware e software e in esercizio prove di funzionamento a intervalli regolari e dopo ogni intervento rilevante di manutenzione o aggiornamento. Esse devono inoltre garantire la corretta archiviazione all’interno di un sistema di interoperabilità del materiale prodotto dall’esame e del referto correlato, che permetta al personale sanitario di richiamare e confrontare quanto eseguito in precedenza secondo le necessità, facilitando la collaborazione territoriale.
La presente definizione non riguarda l’esecuzione del referto inteso come comunicazione che un esercente di professione sanitaria è tenuto a presentare all’autorità giudiziaria per quei casi in cui ha prestato la sua opera o assistenza a persone il cui stato patologico può essere conseguenza di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio e non solo dietro querela di parte (art. 334 cod. proc. pen.). Rispetto a tale specifico possibile uso della telerefertazione si rimanda a documenti specifici.
Le prestazioni sopraelencate, di competenza e responsabilità del personale sanitario, possono essere combinate tra loro e anche con altri tipi di prestazioni in presenza, all’interno di servizi sanitari basati su sistemi di Telemedicina, nei quali vengano svolti percorsi diagnostici e terapeutici. A loro volta, tali percorsi sono costruiti a partire dalle evidenze scientifiche in ambito biomedico e sono definiti dagli studi clinici e dalla pratica assistenziale.
Le prestazioni sanitarie in Telemedicina devono essere progettate partendo dalle esigenze specifiche dei pazienti a cui essi si rivolgono, analizzando anche le caratteristiche del territorio nel quale la prestazione verrà svolta una volta realizzato.
Triage Telefonico
Il triage o la consulenza telefonica effettuati da medici o operatori sanitari verso i pazienti allo scopo di indicare il percorso diagnostico/terapeutico più appropriato e la necessità di eseguire la visita in tempi rapidi in presenza o a distanza o la possibilità di rimandarla ad un momento successivo assegnando un nuovo appuntamento, non rientra tra le attività riconducibili alla telemedicina.
Sistema delle Regole per l’erogazione delle prestazioni sanitarie a distanza
1. Sistema remunerativo/tariffario, prescrizione, prenotazione, rendicontazione.
• Sistema remunerativo/tariffario: per tutte le prestazioni sanitarie erogate a distanza si applica il quadro normativo nazionale/regionale che regolamenta l’accesso ai diversi Livelli essenziali di Assistenza, il sistema di remunerazione/tariffazione vigente per l’erogazione delle medesime prestazioni in modalità “tradizionale”, ivi incluse le norme per l’eventuale compartecipazione alla spesa.
• Televisita: La televisita deve essere sempre refertata, inoltre le modalità di accesso, compartecipazione alla spesa e rendicontazione dell’attività seguono le indicazioni normative previste per ciascun setting assistenziale. Se afferisce al setting della specialistica ambulatoriale deve essere rendicontata nel flusso ex art 50, con il relativo codice di visita di controllo, deve prevedere la prescrizione su ricettario SSN e compartecipazione alla spesa se dovuta. Se afferisce invece ad un setting territoriale (es. consultoriale, salute mentale, ecc.) seguirà le norme di accesso e partecipazione alla spesa dei relativi ambiti e rilevata nei flussi corrispondenti.
• Teleconsulto e Teleconsulenza: Questa attività si considera come parte integrante dell’attività lavorativa dei medici specialisti e delle altre professioni sanitarie e, come quella effettuata in presenza, non prevede remunerazione a prestazione, non ha una tariffa a livello di nomenclatore tariffario della specialistica e non prevede compartecipazione alla spesa da parte del cittadino e nemmeno una prescrizione SSN. Questa attività può essere registrata mediante gli applicativi aziendali in uso per tenere traccia di quanto erogato ad un paziente e monitorare l’attività del personale coinvolto, ma non viene ad oggi rilevata nei flussi istituzionali.
• Prescrizione: il medico prescrittore richiede una prestazione, senza il dettaglio della modalità di erogazione. Qualora però egli abbia necessità di specificare che la prestazione debba essere erogata a distanza, potrà riportare nel campo note o quesito diagnostico questa indicazione o in altro campo che potrà essere definito in raccordo con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, la prestazione richiesta ed erogata deve fare riferimento all’elenco di prestazioni già presenti sul nomenclatore tariffario. Rimane sempre la possibilità, già prevista dalla normativa vigente, di sottoporre alla Commissione permanente per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza, l’inserimento, la modifica di nuove prestazioni, nonché l’eliminazione di quelle ritenute obsolete.
• Prenotazione: di norma queste prestazioni vengono richieste e prenotate dallo specialista che ha in carico il paziente. Il sistema di prenotazione CUP dovrà assicurare la gestione delle agende garantendo la possibilità di prenotare sia le prestazioni erogate in modalità tradizionale che quelle a distanza, come una qualunque altra sede di erogazione. La decisione rispetto alla modalità con cui dovrà essere erogata è dello specialista che deve prenotare la prestazione e non deve essere demandata ad un operatore di sportello. Nel caso sia stato declinato nel catalogo regionale un set di prestazioni specifiche inerenti la televisita, la fase di prenotazione si svilupperà alla stessa stregua di una qualsiasi altra prestazione.
• Rendicontazione: in questa fase occorre garantire la rilevazione dell’attività erogata a distanza sia nei flussi di erogazione/rendicontazione delle attività sia nel referto.
A tal proposito occorre definire il campo del flusso informativo regionale oltre che nel flusso art.50 e nel flusso DEMA, che consenta di tenere traccia di questa specifica (ad es. il campo “luogo di erogazione” già contiene A=ambulatorio o D=domicilio si potrebbe aggiungere la modalità T=telemedicina). A tal proposito si rimanda all’aggiornamento delle specifiche del flusso.
Nel caso in cui anche sul tariffario nazionale vengano riportate prestazioni specifiche, la rendicontazione delle televisite sarà equivalente ad una qualsiasi altra prestazione. L’informazione della modalità di erogazione deve essere, altresì, garantita dalle strutture sanitarie nei flussi informativi di rendicontazione delle attività e nel referto.
Le prestazioni a distanza possono essere erogate a cittadini in regime di assistenza interregionale.
2. Adesione informata del paziente
L’attivazione del servizio di telemedicina richiede l’adesione preventiva del paziente, al fine di confermare tra l’altro la disponibilità di un contatto telematico per la interazione documentale/informativa con il sanitario ed accedere ad un sistema di comunicazione remota secondo le specifiche tecniche e le normative vigenti in materia di privacy e sicurezza.
Tale adesione deve essere preceduta da una adeguata e puntuale informativa, in linea con quanto previsto dalla normativa vigente e, che deve consentire al paziente di essere consapevole dei seguenti aspetti:
• in cosa consiste la prestazione, qual è il suo obiettivo, quali vantaggi si ritiene possa avere il paziente e quali gli eventuali rischi;
• come verrà gestita e mantenuta l’informazione e chi avrà accesso ai dati personali e clinici del paziente;
• quali strutture e professionisti saranno coinvolti;
• quali saranno i compiti di ciascuna struttura e le relative responsabilità;
• quali sono gli estremi identificativi del/dei titolare/i del trattamento dei dati personali e di almeno un responsabile se individuato, indicando le modalità per conoscere l’elenco aggiornato dei responsabili;
• quali sono le modalità con cui rivolgersi al titolare o al responsabile;
• quali sono i diritti dell’assistito ai propri dati.
3. Responsabilità sanitaria durante attività di telemedicina
Agire in telemedicina per i sanitari significa assumersi piena responsabilità professionale, esattamente come per ogni atto sanitario condotto nell’esercizio della propria professione, tenendo conto della corretta gestione delle limitazioni dovute alla distanza fisica, nonché il rispetto delle norme sul trattamento dei dati.
Ai fini della gestione del rischio clinico e della responsabilità sanitaria, il corretto atteggiamento professionale consiste nello scegliere le soluzioni operative che, dal punto di vista medico-assistenziale, offrano le migliori garanzie di proporzionalità, appropriatezza, efficacia e sicurezza e nel rispetto dei diritti della persona.
Alle attività sanitarie in telemedicina si applicano tutte le norme legislative e deontologiche proprie delle professioni sanitarie, nonché i documenti d’indirizzo di bioetica.
Resta infine nella responsabilità del sanitario la valutazione, al termine di una prestazione erogata a distanza, sul grado di raggiungimento degli obiettivi che la prestazione stessa si prefiggeva e, in caso di insufficienza del risultato per qualunque motivo (tecnico, legato alle condizioni riscontrate del paziente o altro), l’obbligo della riprogrammazione della prestazione in presenza.
4. Comunicazione dell’esito della prestazione sanitaria erogata in modalità televisita
L’esito della televisita, analogamente a quello di una visita in modalità ordinaria, può essere:
• riscontro o meno di una stabilità clinica nell’ambito del quadro diagnostico già noto;
• necessità o meno di un accesso urgente a prestazioni diagnostico-terapeutiche. In questo caso lo specialista assicura la presa in carico del paziente;
• richiesta di approfondimento diagnostico: lo specialista prescrive le prestazioni ritenute opportune indicando il termine temporale appropriato alla loro esecuzione, anche attraverso l’indicazione nella ricetta del codice di priorità; in caso di esami strumentali lo specialista deve cercare di organizzarli con la presa in carico (prescrizione e programmazione della visita da parte dello specialista);
• prescrizione o rinnovo di un piano terapeutico;
• in caso di esito insoddisfacente, riprogrammazione della stessa in modalità ordinaria.
La prestazione sanitaria erogata in modalità di televisita è regolarmente gestita e refertata sui sistemi informatici in uso presso l’erogatore, alla pari di una visita specialistica erogata in modalità tradizionale, con l’aggiunta della specifica di erogazione in modalità a distanza. Il referto, nel rispetto delle vigenti normative in materia di privacy e sicurezza, sottoscritto digitalmente dal medico, deve essere reso disponibile al paziente nella modalità telematica preferita e deve sempre essere possibile, su richiesta dello stesso paziente, condividerlo anche con altri sanitari in formato digitale, usando le più aggiornate soluzioni tecnologiche, anche attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
Al termine della televisita, nel referto, oltre alle consuete informazioni, devono essere registrati:
• indicazione di eventuali collaboratori partecipanti alla televisita (presenza care-giver, presenza di un medico);
• qualità del collegamento e conferma dell’idoneità dello stesso all’esecuzione della prestazione.
Qualora lo strumento di Telemedicina non permetta di mantenere inalterato il contenuto sostanziale della prestazione da erogare, le Aziende e gli erogatori privati sono tenuti a completare la prestazione in modalità tradizionale senza ulteriori oneri a carico del SSN e/o utente.
Prestazioni sanitarie a distanza: elementi e standard necessari
Si elencano di seguito l’insieme degli elementi minimi e sufficienti per realizzare un servizio dotato delle funzionalità che consentano di erogare una prestazione a distanza.
Caratteristiche di base:
a) Rete di collegamento sempre disponibile tra medici e pazienti.
b) Portale web a cui i medici accedono con il proprio account per gestire i pazienti assegnati.
c) Accesso alla pagina web da computer, tablet o smartphone per i sanitari.
d) Login dei pazienti semplice, che devono poter accedere al servizio con un loro account, con verifica dell’identità.
e) Compatibilità con il GDPR per il trattamento dei dati personali.
f) La persona si connette alla rete internet con gli strumenti digitali che ha a disposizione (computer, tablet, smartphone).
g) Certificazione dell’hardware e/o del software, come dispositivo medico, idonea alla tipologia di prestazione che si intende effettuare in telemedicina.
1. Strumenti a supporto delle attività del personale sanitario (medico)
Nella televisita l’interazione tra il medico e il paziente deve essere assicurata attraverso un collegamento tipo video-conference, di complessità tecnologica (chiamata, videochiamata, trasmissione immagini tipo lesioni/ferite, ecc.) proporzionale alle necessità cliniche a valutazione del medico che esegue la televisita.
È importante sottolineare che l’acquisizione di eventuale documentazione clinica funzionale alle valutazioni necessarie nel corso della visita (referti di esami laboratorio, diagnostica strumentale, altro) deve essere garantita in via telematica, non potendo essere effettuata direttamente dal paziente; a questo riguardo si sottolinea l’importanza di privilegiare l’integrazione tra cartelle cliniche e fascicolo sanitario.
In sintesi, dovranno essere disponibili al clinico, unitamente ai consueti strumenti che supportano una visita in presenza (agenda degli appuntamenti, documentazione clinica necessaria alla valutazione in atto, cartella clinica del paziente) i seguenti strumenti:
• a) Sistemi differenziati per comunicare con il paziente (SMS, email con testi criptati, video comunicazione);
• b) Videochiamata verso il paziente;
• c) Centro di coordinamento tecnico che gestisca le attività di telemedicina.
L’organizzazione del suddetto centro può essere di vario tipo, ma con personale di supporto ulteriore ai sanitari che gestiscono i pazienti in telemedicina e con dimensioni proporzionate al carico di lavoro complessivo. Il centro di coordinamento deve essere gestito con un presidio continuo per assistere le videochiamate entranti dagli utenti ed instradarle. Si ricorda che le funzioni di supporto tecnico, compreso help desk, sono svolte dal centro di coordinamento.
2. Strumenti di supporto per il paziente
Il paziente deve essere in grado di mettere a disposizione un contatto telematico per la interazione documentale/informativa con lo specialista ed accedere ad un sistema di comunicazione remota secondo le specifiche richieste dal servizio.
Laddove il paziente fosse in difficoltà a reperire presso il proprio domicilio gli strumenti informatici per la televisita, dovrà essere garantita la possibilità di accedere a strutture territoriali dell’ASL, ovvero verranno valutati opportuni accordi che permettano di usufruire in modo conveniente di postazioni dedicate messe a disposizione da enti prossimi al domicilio dello stesso, farmacie, studi medici dei MMG/PLS.
3. Standard di Servizio per l’erogazione di prestazioni in telemedicina
Per l’erogazione di prestazioni in telemedicina previste in questo documento si considerano i requisiti di autorizzazione, accreditamento e contrattualizzazione per l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali in modalità tradizionale, e gli ulteriori requisiti generali di seguito declinati.
Tutti i trasferimenti di voce, video, immagini, files devono essere crittografati e rispettare le vigenti normative in materia di privacy e sicurezza.
Gli erogatori devono assicurare, altresì, quanto segue:
• Inserire nella Carta dei servizi l’elenco delle prestazioni erogabili in telemedicina, le loro modalità di erogazione, l’organigramma funzionale con i diversi livelli di responsabilità, le tempistiche di rilascio dei referti, i costi, i tempi e le modalità di pagamento, ecc.
• Designare un Direttore/Responsabile Sanitario che garantisca l’organizzazione tecnico-sanitaria e la sussistenza dei dovuti standard prestazionali per le attività cliniche erogate in telemedicina, e identificare un soggetto professionale, di comprovata e specifica competenza, responsabile della gestione e manutenzione delle tecnologie e dell’infrastruttura informatica atta a garantire l’erogazione di servizi di telemedicina.
• Erogare i servizi di telemedicina, in ogni loro fase, attraverso personale con le necessarie qualifiche, conoscenze e competenze, di cui alle disposizioni e normative di riferimento in relazione agli specifici servizi erogati.
• Assicurare un piano di formazione periodico che garantisca il mantenimento nel tempo delle competenze del personale preposto, a vario titolo (acquisizione, consulto, refertazione), alla gestione e utilizzo dei servizi di telemedicina.
• Adottare una procedura per assicurare idonea e preventiva informativa al cittadino sull’esecuzione della prestazione “a distanza”.
• Assicurare all’utente la possibilità di accedere e consultare i propri dati acquisiti, gestiti e archiviati nell’ambito dei servizi erogati in telemedicina attraverso le infrastrutture regionali di FSE e ritiro referti online.
• Adottare un piano formativo per l’addestramento degli utilizzatori (pazienti, caregiver, operatori sanitari) all’uso delle tecnologie impiegate.
• Adottare, ove possibile, procedure per l’eventuale recupero, la pulizia, sanificazione e disinfezione e il ricondizionamento di tecnologie provenienti dal domicilio, nei casi previsti di un loro possibile successivo riutilizzo con altri utenti.
• Adottare politiche di tutela per la sicurezza, riservatezza, conservazione e integrità dei dati, conformemente alle direttive comunitarie e alle norme tecniche di riferimento inerenti la privacy e la sicurezza delle informazioni. I dati vengono gestiti limitatamente alle finalità di utilizzo previste.
• Identificare le figure di responsabilità previste dalle normative vigenti in tema di privacy e sicurezza.
• Garantire la tracciabilità delle attività di manutenzione, collaudi e controlli di sicurezza, qualora effettuati o previsti dalle normative vigenti, per le tecnologie hardware e software in uso, con relativi rapporti tecnici di dettaglio.
• Adottare un piano di qualità che preveda procedure organizzative ben definite per l’espletamento dei servizi in telemedicina.
• Adottare sistemi per la gestione della cybersecurity.
• Adottare un piano di valutazione dei rischi, commisurato alla tipologia di servizi forniti specificatamente in telemedicina, che preveda:
• la ponderazione dei rischi connessi all’utilizzo delle tecnologie in relazione alla destinazione d’uso, al quadro clinico del paziente e ai fattori ambientali (strutturali, impiantistici, igienici, ecc.) e di contesto sussistenti;
• la presenza di procedure di mitigazione dei rischi di eventuali eventi avversi;
• la rivalutazione periodica dei rischi connessi all’utilizzo delle tecnologie e l’eventuale nuova pianificazione delle procedure di mitigazione dei rischi;
• la formazione dell’utente/caregiver, in caso di servizi di telemedicina al domicilio, in merito a procedure di sicurezza e/o di mitigazione dei rischi di eventuali eventi avversi;
• l’esplicitazione delle modalità di segnalazione e notifica di eventuali incidenti o mancati incidenti.
Limiti di applicazione delle prestazioni di telemedicina a domicilio
Dal momento che non esistono esperienze quantitativamente significative pregresse di utilizzo di tali sistemi, si sconsiglia, a titolo precauzionale, l’erogazione di prestazioni di telemedicina nelle seguenti situazioni:
• Pazienti con patologie acute o riacutizzazioni di patologie croniche in atto;
• Pazienti con patologie croniche e fragilità o con disabilità che rendano imprudente la permanenza a domicilio.
Naturalmente, la valutazione finale degli strumenti idonei per il singolo paziente spetta al medico che ne ha la responsabilità.
Riferimenti Normativi
• L’art. 8 bis del D.Lgs. 502/1992 e s.m.i. prevede che “Le regioni assicurano i livelli essenziali e uniformi di assistenza […] avvalendosi dei presidi direttamente gestiti dalle aziende unità sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, delle aziende universitarie e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, nonché di soggetti accreditati ai sensi dell’art. 8 quater, nel rispetto degli accordi contrattuali di cui all’articolo 8 quinquies.”
• L’Intesa sancita in data 20 febbraio 2014 (repertorio atti n.16/CSR) in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni, le Province Autonome sul documento recante “Telemedicina – Linee di indirizzo nazionali”, esamina aspetti inerenti all’inquadramento strategico degli interventi, alla definizione e classificazione dei servizi di telemedicina, ai possibili modelli organizzativi, alla integrazione della telemedicina nel servizio sanitario, individuando gli elementi di riferimento necessari per una coerente progettazione ed impiego dei sistemi di telemedicina nell’ambito del SSN.
• L’Accordo tra lo Stato e le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano del 22 gennaio 2015 prevede la teleconsulenza per potenziare le reti regionali di Malattia Rara.
• Il Piano Nazionale della Cronicità (accordo sancito ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 28.8.1987, n. 281, in data 15 settembre 2016 – Rep. atti160/CSR) afferma che le tecnologie della sanità digitale (e-Health) e in particolare la Telemedicina e la Teleassistenza, consentono di favorire la gestione domiciliare della persona, anche nei processi di presa in carico del paziente cronico, e che il medesimo Piano propone la sperimentazione di modelli di assistenza che riescano a coniugare soluzioni tecnologiche con i bisogni di salute del paziente, individuando tali modelli nella teleassistenza domiciliare, nel teleconsulto specialistico, nel telemonitoraggio medicale, nella telesorveglianza, nel telecontrollo.
• I D.P.C.M. 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza di cui all’art.1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502” e in particolare l’art. 15, comma 4, che specifica che le Regioni e le Province autonome disciplinano le modalità di erogazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, e l’art. 21, comma 4, che specifica che nell’ambito dei percorsi assistenziali integrati e dell’assistenza distrettuale territoriale sono privilegiati gli interventi che favoriscono la permanenza delle persone assistite al proprio domicilio.
• Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica amministrazione, approvato dal Presidente del Consiglio il 31.05.2017 e s.m.i., documento realizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale e dal Team per la Trasformazione Digitale attraverso il quale si definisce il modello di riferimento per lo sviluppo dell’informatica pubblica italiana, ed in particolare per la sanità un ruolo centrale è ricoperto dal Fascicolo sanitario elettronico (FSE), il Centro unico di prenotazione (CUP), il Progetto Telemedicina.
• L’Intesa sancita in data 18 dicembre 2019 (repertorio atti n.209/CSR) in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni, le Province Autonome concernente il Patto per la salute per gli anni 2019-2021, che prevede la riorganizzazione dell’assistenza territoriale con l’obiettivo di favorire, attraverso modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute, percorsi di presa in carico della cronicità basati sulla medicina di iniziativa, in stretta collaborazione con il Piano nazionale della cronicità, il Piano di governo delle liste di attesa e il Piano nazionale della prevenzione.
• In ultimo, le Linee nazionali di indirizzo per la progressiva riattivazione delle attività programmate considerate differibili in corso di emergenza da COVID-19 del 3 giugno 2020, per la riattivazione delle attività ambulatoriali prevedono l’opportunità di privilegiare modalità di erogazione a distanza (telemedicina, videochiamata, videoconferenza), per particolari tipologie di prestazione (es. alcune tipologie di visite di controllo, aggiornamento di piani terapeutici).
Il telemonitoraggio è l’uso di tecnologie di telecomunicazione e dispositivi medici a distanza per monitorare i parametri vitali e le condizioni cliniche dei pazienti in tempo reale, senza la necessità della loro presenza fisica in una struttura sanitaria. Il telemonitoraggio permette ai medici e agli operatori sanitari di tenere sotto controllo i pazienti, soprattutto quelli con malattie croniche o a rischio di complicazioni, attraverso dispositivi che registrano e trasmettono dati come pressione sanguigna, glicemia, saturazione dell’ossigeno, frequenza cardiaca, e altro ancora.
Le principali applicazioni del telemonitoraggio includono:
• Monitoraggio delle malattie croniche: Pazienti affetti da condizioni come diabete, ipertensione o insufficienza cardiaca possono essere monitorati costantemente per prevenire complicazioni e adeguare le terapie in modo tempestivo.
• Monitoraggio post-operatorio: I pazienti che hanno subito interventi chirurgici possono essere seguiti a distanza per identificare eventuali segni di complicazioni o infezioni, riducendo la necessità di frequenti visite di controllo.
• Telemonitoraggio per anziani: Consente di monitorare in modo continuo i parametri vitali degli anziani che vivono a domicilio, rilevando precocemente qualsiasi peggioramento delle loro condizioni.
• Monitoraggio della salute materna e neonatale: Le donne in gravidanza o i neonati possono essere monitorati a distanza per garantire un’assistenza adeguata in fasi delicate come la gestazione o i primi mesi di vita.
I vantaggi del telemonitoraggio includono:
• Prevenzione delle complicazioni: Consente ai medici di intervenire rapidamente quando vengono rilevati valori anomali, migliorando la prevenzione delle emergenze.
• Riduzione delle visite ospedaliere: Riduce la necessità di visite fisiche regolari, consentendo ai pazienti di ricevere cure a casa.
• Maggiore comfort per il paziente: Il monitoraggio continuo da casa offre una maggiore comodità per i pazienti, soprattutto quelli con difficoltà a muoversi.
• Miglioramento della gestione delle malattie croniche: Il monitoraggio costante dei parametri vitali permette un controllo più efficace delle condizioni croniche e un migliore adattamento delle terapie.
Fonte della definizione:
Questa definizione è tratta da concetti descritti in “Telemonitoring in Chronic Disease Management: The Role of Information and Communication Technology in Patient Care”, pubblicato su Journal of Medical Internet Research (JMIR).
è una relazione rilasciata dal medico che ha sottoposto un paziente a un esame clinico o strumentale il cui contenuto è quello tipico delle refertazioni eseguite in presenza e che viene scritta e trasmessa per mezzo di sistemi digitali e di telecomunicazione. Il medico esegue e invia il telereferto in tempi idonei alle necessità cliniche del paziente e in modo concorde con il medico che ha richiesto l’esame clinico o strumentale.
Il telereferto può essere rilasciato successivamente all’esecuzione tradizionale in presenza dell’esame clinico o strumentale, quando ciò sia utile al paziente. Il telereferto può essere rilasciato all’interno di un adeguato, efficace e sicuro processo di gestione a distanza dell’esame clinico o strumentale (telegestione), nel quale il medico che esegue il telereferto sia distante dal luogo di esecuzione dell’esame, possa avvalersi secondo i casi della collaborazione del medico richiedente o di un sanitario addetto situati presso il paziente, possa comunicare con essi in tempo reale per via telematica/telefonica.
Il telereferto formalizza la telediagnosi con firma digitale validata del medico responsabile dello stesso. Il medico richiedente dovrà mantenere informato il medico che ha eseguito il telereferto sull’andamento clinico del paziente.
Le strutture sanitarie devono preventivamente effettuare prove di idoneità all’uso clinico delle attrezzature, del hardware e software e in esercizio prove di funzionamento a intervalli regolari e dopo ogni intervento rilevante di manutenzione o aggiornamento. Esse devono inoltre garantire la corretta archiviazione all’interno di un sistema di interoperabilità del materiale prodotto dall’esame e del referto correlato, che permetta al personale sanitario di richiamare e confrontare quanto eseguito in precedenza secondo le necessità, facilitando la collaborazione territoriale.
La presente definizione non riguarda l’esecuzione del referto inteso come comunicazione che un esercente di professione sanitaria è tenuto a presentare all’autorità giudiziaria per quei casi in cui ha prestato la sua opera o assistenza a persone il cui stato patologico può essere conseguenza di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio e non solo dietro querela di parte (art. 334 cod. proc. pen.). Rispetto a tale specifico possibile uso della telerefertazione si rimanda a documenti specifici.
Le prestazioni sopraelencate, di competenza e responsabilità del personale sanitario, possono essere combinate tra loro e anche con altri tipi di prestazioni in presenza, all’interno di servizi sanitari basati su sistemi di Telemedicina, nei quali vengano svolti percorsi diagnostici e terapeutici. A loro volta, tali percorsi sono costruiti a partire dalle evidenze scientifiche in ambito biomedico e sono definiti dagli studi clinici e dalla pratica assistenziale.
Le prestazioni sanitarie in Telemedicina devono essere progettate partendo dalle esigenze specifiche dei pazienti a cui essi si rivolgono, analizzando anche le caratteristiche del territorio nel quale la prestazione verrà svolta una volta realizzato.
Fonte: Definizioni delle prestazioni di telemedicina inserite all’interno delle Indicazioni Nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina (Fonte: Ministero della Salute; Data: 27/10/2020; Vers. 4.4)
La teleriabilitazione è una forma di riabilitazione che utilizza tecnologie di telecomunicazione e dispositivi digitali per fornire servizi di riabilitazione a distanza. Questo approccio consente ai pazienti di ricevere trattamenti riabilitativi, monitoraggio e supporto da parte di fisioterapisti o altri professionisti sanitari senza dover essere fisicamente presenti in una struttura sanitaria. La teleriabilitazione è particolarmente utile per pazienti che necessitano di trattamenti continui o di lungo termine e che vivono in aree remote o hanno difficoltà a spostarsi.
Le principali applicazioni della teleriabilitazione includono:
• Riabilitazione motoria: Consente ai pazienti di eseguire esercizi fisici supervisionati da remoto per recuperare o migliorare la mobilità dopo interventi chirurgici, infortuni o malattie neurologiche come ictus.
• Riabilitazione respiratoria: Pazienti con patologie respiratorie croniche possono ricevere programmi di esercizi respiratori personalizzati e monitorati a distanza.
• Riabilitazione cardiaca: Pazienti con malattie cardiovascolari possono seguire programmi riabilitativi per migliorare la salute del cuore sotto supervisione remota.
• Riabilitazione cognitiva: Pazienti che hanno subito traumi cerebrali o che soffrono di disturbi cognitivi possono partecipare a programmi di stimolazione cognitiva a distanza.
• Riabilitazione del linguaggio: Pazienti con disturbi del linguaggio, come afasia o balbuzie, possono ricevere terapie logopediche da remoto.
I vantaggi della teleriabilitazione includono:
• Accesso facilitato alle cure: Permette ai pazienti di accedere ai servizi riabilitativi senza la necessità di spostarsi, riducendo così le barriere logistiche.
• Monitoraggio continuo: I professionisti possono monitorare regolarmente i progressi del paziente, adattando i programmi di riabilitazione in tempo reale.
• Convenienza e flessibilità: I pazienti possono svolgere le sessioni di riabilitazione da casa, secondo orari più flessibili e compatibili con le loro necessità quotidiane.
• Riduzione dei costi: Consente di ridurre i costi associati agli spostamenti e alle visite in struttura sanitaria, mantenendo comunque una supervisione professionale.
Fonte della definizione:
Questa definizione si basa su concetti descritti in “Telerehabilitation: An Overview of the Current State of the Art and Future Directions”, pubblicato su Journal of Telemedicine and Telecare.
è un atto medico in cui il professionista interagisce a distanza in tempo reale con il paziente, anche con il supporto di un care-giver. Tuttavia, la televisita, come previsto anche dal codice di deontologia medica, non può essere mai considerata il mezzo per condurre la relazione medico-paziente esclusivamente a distanza, né può essere considerata in modo automatico sostitutiva della prima visita medica in presenza. Il medico è deputato a decidere in quali situazioni e in che misura la televisita può essere impiegata in favore del paziente, utilizzando anche gli strumenti di telemedicina per le attività di rilevazione, o monitoraggio a distanza, dei parametri biologici e di sorveglianza clinica. La televisita è da intendersi limitata alle attività di controllo di pazienti la cui diagnosi sia già stata formulata nel corso di visita in presenza.
Durante la televisita un operatore sanitario che si trovi vicino al paziente può assistere il medico e/o aiutare il paziente. Deve sempre essere garantita la possibilità di scambiare in tempo reale dati clinici, referti medici, immagini, audio-video, relativi al paziente. L’anamnesi può essere raccolta per mezzo della videochiamata. Con le attuali tecnologie l’esame obiettivo è realizzabile con significative limitazioni. Il medico è titolato a decidere in che misura l’esame obiettivo a distanza possa essere sufficiente nel caso specifico o se il completamento dello stesso debba essere svolto in presenza.
Sono erogabili in televisita le prestazioni ambulatoriali che non richiedono la completezza dell’esame obiettivo del paziente (tradizionalmente composto da ispezione, palpazione, percussione e auscultazione) ed in presenza di almeno una delle seguenti condizioni:
• il paziente necessita della prestazione nell’ambito di un PAI/PDTA;
• il paziente è inserito in un percorso di follow up da patologia nota;
• il paziente affetto da patologia nota necessita di controllo o monitoraggio, conferma, aggiustamento, o cambiamento della terapia in corso (es. rinnovo o modifica del piano terapeutico);
• il paziente necessita di valutazione anamnestica per la prescrizione di esami di diagnosi, o di stadiazione di patologia nota, o sospetta;
• il paziente che necessita della verifica da parte del medico degli esiti di esami effettuati, ai quali può seguire la prescrizione di eventuali approfondimenti, oppure di una terapia.
L’attivazione del servizio di telemedicina richiede l’adesione preventiva del paziente o di familiare autorizzato al fine di confermare tra l’altro la disponibilità di un contatto telematico per la interazione documentale/informativa con lo specialista ed accedere ad un sistema di comunicazione remota secondo le specifiche tecniche e le normative vigenti in materia di privacy e sicurezza.
Come già detto prima, il collegamento deve avvenire comunque in tempo reale e consentire di vedere il paziente e interagire con esso, eventualmente, qualora necessario, anche avvalendosi del supporto del care-giver presso il paziente nella gestione della comunicazione.
Tali modalità utilizzate per l’erogazione della televisita si applicano ai diversi ambiti dell’assistenza territoriale tra cui, a titolo esemplificativo, la specialistica ambulatoriale (ex. art 50), i consultori familiari e i servizi NPI, la salute mentale, ecc.
Fonte: Definizioni delle prestazioni di telemedicina inserite all’interno delle Indicazioni Nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina (Fonte: Ministero della Salute; Data: 27/10/2020; Vers. 4.4)
Il triage o la consulenza telefonica effettuati da medici o operatori sanitari verso i pazienti allo scopo di indicare il percorso diagnostico/terapeutico più appropriato e la necessità di eseguire la visita in tempi rapidi in presenza o a distanza o la possibilità di rimandarla ad un momento successivo assegnando un nuovo appuntamento, non rientra tra le attività riconducibili alla telemedicina.
Fonte: Definizioni delle prestazioni di telemedicina inserite all’interno delle Indicazioni Nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina (Fonte: Ministero della Salute; Data: 27/10/2020; Vers. 4.4)
La Realtà Virtuale (VR) è una tecnologia che crea ambienti digitali simulati in cui gli utenti possono immergersi e interagire attraverso l’uso di dispositivi come visori, sensori e guanti speciali. In sanità, la realtà virtuale viene utilizzata per una vasta gamma di applicazioni, come la formazione medica, la riabilitazione, la gestione del dolore e il supporto psicologico. La VR offre un’esperienza immersiva, consentendo ai pazienti e ai medici di simulare situazioni reali o trattamenti in un ambiente controllato.
Le principali caratteristiche della realtà virtuale includono:
• Ambienti simulati immersivi: La VR permette di creare simulazioni estremamente realistiche di ambienti medici, procedure chirurgiche o esperienze terapeutiche, offrendo un’interazione profonda e coinvolgente.
• Interazione fisica e cognitiva: Gli utenti possono interagire con l’ambiente virtuale in modo fisico e cognitivo, manipolando oggetti o affrontando situazioni che replicano esperienze reali.
• Feedback in tempo reale: Molti sistemi di VR forniscono feedback immediato agli utenti, che può essere utilizzato per migliorare le prestazioni o monitorare il progresso terapeutico.
Applicazioni in sanità:
• Formazione e simulazione chirurgica: I medici e i chirurghi possono utilizzare la VR per esercitarsi in interventi chirurgici complessi o procedure mediche in un ambiente virtuale, migliorando le loro competenze senza rischiare la vita dei pazienti.
• Gestione del dolore e distrazione: La VR è utilizzata per ridurre il dolore e l’ansia nei pazienti sottoposti a trattamenti medici o chirurgici, distrandoli attraverso esperienze virtuali coinvolgenti.
• Riabilitazione: I pazienti con lesioni neurologiche o fisiche possono utilizzare la realtà virtuale per eseguire esercizi di riabilitazione in ambienti virtuali che incoraggiano il movimento e il recupero funzionale.
• Trattamento delle fobie e disturbi psicologici: La VR è utilizzata per trattare disturbi d’ansia, come fobie o disturbo da stress post-traumatico (PTSD), esponendo i pazienti a situazioni fobiche o traumatiche in un ambiente controllato.
I vantaggi principali della realtà virtuale in sanità includono la possibilità di simulare scenari clinici complessi senza rischi, l’aumento dell’efficacia terapeutica attraverso la gamification e la maggiore adesione alle terapie, oltre alla riduzione dei tempi di recupero nei pazienti in riabilitazione.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti descritti in “Virtual Reality in Healthcare: Applications and Implications,” pubblicato su Journal of Medical Internet Research (JMIR), e “The Role of Virtual Reality in Medicine: Opportunities and Challenges,” pubblicato su The Lancet Digital Health.
La wearable technology, o tecnologia indossabile, si riferisce a dispositivi elettronici che possono essere indossati come parte del corpo o degli abiti e che raccolgono, monitorano e trasmettono dati relativi alla salute e all’attività fisica. Questi dispositivi, come smartwatch, braccialetti fitness, sensori intelligenti e occhiali AR, sono in grado di rilevare parametri vitali, tracciare l’attività fisica e fornire informazioni in tempo reale sia al paziente che al medico, migliorando la gestione della salute e prevenendo problemi clinici.
Le principali applicazioni delle tecnologie indossabili in sanità includono:
• Monitoraggio dei parametri vitali: Dispositivi indossabili possono monitorare in modo continuo parametri come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, il livello di ossigeno nel sangue e la temperatura corporea, avvisando in caso di anomalie.
• Gestione delle malattie croniche: I pazienti con condizioni come il diabete o l’ipertensione possono utilizzare wearable technology per monitorare i propri parametri e ricevere feedback in tempo reale su come gestire la propria salute.
• Attività fisica e fitness: Molti dispositivi indossabili tracciano il numero di passi, le calorie bruciate e i progressi fisici, incentivando stili di vita più sani.
• Monitoraggio del sonno: Alcuni dispositivi indossabili monitorano la qualità del sonno, fornendo dati su quanto tempo si trascorre in diverse fasi del sonno (leggero, profondo, REM) e offrendo suggerimenti per migliorarlo.
• Riabilitazione e recupero post-operatorio: I pazienti che necessitano di riabilitazione dopo un intervento chirurgico possono essere monitorati da remoto per valutare i progressi fisici e assicurare che gli esercizi di riabilitazione vengano eseguiti correttamente.
I vantaggi delle tecnologie indossabili in sanità includono:
• Monitoraggio continuo: Permettono di tenere sotto controllo i parametri vitali del paziente in tempo reale, riducendo la necessità di visite frequenti in ospedale.
• Miglioramento della prevenzione: Consentono di rilevare precocemente segni di malattie o complicazioni, permettendo interventi tempestivi.
• Empowerment del paziente: Forniscono ai pazienti dati sulla propria salute, permettendo loro di gestire meglio il proprio benessere.
• Personalizzazione delle cure: I dati raccolti dai dispositivi indossabili permettono ai medici di adattare i trattamenti in base ai bisogni specifici del paziente, migliorando la qualità delle cure.
Fonte della definizione:
Questa definizione è basata su concetti descritti in “Wearable Technology in Healthcare: From Novelty to Necessity”, pubblicato su Journal of Medical Internet Research (JMIR).